Merkel: zero debiti nel 2015 E Draghi rompe il tabù: la Bce agirà se l'euro è troppo forte

Domenica 16 Marzo 2014
BERLINO - A proposito di deficit, anche Angela Merkel ha qualcosa da dire: su quello tedesco, ieri. Il consueto podcast del sabato mattina (il messaggio video sul sito del Bundesregierung) è stato dedicato all'obiettivo che si prefigge Berlino di raggiungere il pareggio di bilancio per il 2015: «Possiamo farcela a raggiungere lo zero. E sarebbe un successo enorme», ha detto la cancelliera. Le stime sono state rese note in settimana dal ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, quindi non sono nuove. Ma il fatto che a questo sia dedicato il messaggio multimediale della cancelliera, è un segnale politico interessante, dentro e magari anche fuori la Germania. Per messaggi del genere, Merkel sceglie sempre temi in grado di traghettare verso la settimana che sta per iniziare. E domani, la settimana della Bundeskanzlerin si apre con le consultazioni intergovernative italo-tedesche, che porteranno Matteo Renzi per la prima volta in qualità di premier italiano a Berlino. Il Presidente del Consiglio italiano vorrà parlare proprio del deficit, e della possibilità di avere più margine per finanziare il cuneo fiscale. Potrebbe risuonare dunque come una esortazione valida per tutti in Europa quella della cancelliera che parla dei conti da tenere in ordine: Merkel torna anche sull'obiettivo di riportare al 60% il rapporto debito pil dall'80 entro i prossimi 10 anni. Per rientrare nei parametri di Maastricht, la cui violazione ha fatto tanto male all'eurozona.
«Ovviamente non possiamo prevedere gli sviluppi dell'economia mondiale - ha detto poi a proposito del deficit -. Ma una valutazione prudente, alla luce di tutto quello che sappiamo, e di tutte le stime che sono a nostra disposizione, ci dice che possiamo farcela a raggiungere lo zero». Le stime governative, del resto, sono sempre pubblicate per difetto: negli ultimi anni i dati di bilancio sono sempre stati migliori delle prognosi. «E spero che questo ci riesca anche questa volta», ha aggiunto.
La cancelliera ha poi citato le misure di politica interna del governo, che intende agire su pensioni, risorse per i figli e salario minimo. A quest'ultimo proposito, Merkel ha messo le mani avanti: con l'introduzione di un salario minimo, potrebbero andar perduti dei posti di lavoro. «Dobbiamo discutere molto intensamente, per evitare che accada questo, a livello normativo».
E mentre l'Eurozona incassa la conferma della 'tripla A' da parte di Moody's (che migliora anche le prospettive sul rating a 'stabili' da 'negative' sancendo, di fatto, che la crisi del debito si sta risolvendo), l'euro forte irrompe nelle stanze della Bce, che finora aveva sempre considerato il tasso di cambio un tabù trincerandosi dietro il mantra «la politica monetaria non fa parte del mandato». La pressione che l'euro vicino a 1,40 dollari esercita sull'inflazione dell'Eurozona, già anemica, potrebbe essere il detonatore di una risposta da parte della banca centrale.
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