La Camera vuole ri-affittare palazzo Marini

Venerdì 6 Marzo 2015
ROMA - La maggioranza dei gruppi parlamentari è disponibile a riaffittare gli immobili di Palazzo Marini se l'Agenzia del Demanio valuterà congruo l'affitto concordato per uffici, mensa, vigilanza e pulizie. Intanto i licenziamenti dei 300 dipendenti della società proprietaria, Milano90, restano congelati fino al 31 marzo. Nel tira e molla con Milano90, l'Ufficio di presidenza della Camera ha appreso che Sergio Scarpellini, l'immobiliarista di Milano 90, non ha pagato contributi Inps e assicurativi all'Inail per 615mila euro. Condizione preliminare per riavviare la trattativa è che l'immobiliarista romano, ritenuto vicino al Pd, paghi il dovuto a Inps e Inail.
La trattativa si era bloccata su un'offerta della Camera pari a 2.604.000 per un anno (più Iva) contro la richiesta, per Palazzo Marini 3, di 4.570.000 più Iva. La partita è stata riaperta su iniziativa di diversi gruppi parlamentari intenzionati a salvare il posto ai 300 dipendenti. Lega Nord e Scelta Civica hanno bocciato l'ipotesi di riaffittare Palazzo Marini 3 e 4. Altri gruppi - a cui si è unito anche l'M5S - hanno invece chiesto un approfondimento se l'affitto risulterà congruo secondo l'Agenzia del Demanio, e se Milano90 si metterà in regola con i contributi.

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