ROMA - Rinviati i capitoli 'caldi' delle intercettazioni e della riforma del Csm, incassato ormai da giorni il pacchetto sulla giustizia civile, resta, da qui al Cdm del 29 agosto, un unico, spinoso nodo per la riforma della giustizia: quello dei tempi della prescrizione. Sul tema le divisioni restano non solo tra maggioranza e Forza Italia, ma anche all'interno del governo. Con il viceministro della Giustizia Enrico Costa che mette in evidenza il rischio che, allargando la durata della prescrizione si rallentino anche i processi. I dati più recenti che l'alfaniano Costa porta all'attenzione riguardano l'anno 2012 ed evidenziano come la maggioranza delle prescrizioni penali sia sopraggiunta nel corso delle indagini preliminari e senza, quindi, che ci potesse essere un'incisiva azione dilatoria delle difese. Quella stessa azione che, allungando i tempi della prescrizione, il governo vorrebbe contrastare. Nel 2012, infatti, su 113.057 prescrizioni penali oltre 70mila sono avvenute nel corso delle indagini preliminari e, prima, quindi che partisse il processo vero e proprio: i decreti di archiviazione per prescrizione del Gip sono stati 67.252, le sentenze dell'ufficio Gip/Gup sull'avvenuta prescrizione sono state 4.725.
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