Fitch frena: economia italiana debole, nel 2014 meno 0,2%

Sabato 25 Ottobre 2014
ROMA - Le prospettive di crescita per l'Italia sono deboli. Lo afferma l'agenzia Fitch, prevedendo un Pil in calo dello 0,2% nel 2014, per poi tornare a crescere al +0,6% nel 2015. previsioni nere anche per l'occupazione: resterà al 12% fino al 2016.
«Il pil rimane vicino ai livelli del 2000 e il 9% al di sotto del suo picco del 2008», afferma Fitch, ceh fa previsioni migliori per la Spagna, alla quale ha confermato il rating BBB+ con outlook stabile: l'agenzia si aspetta che il Pil spagnolo cresca dell'1,3% nel 2014 e dell'1,7% nel 2015.
Intanto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, si dice «stupito per lo stupore» di Bruxelles per la pubblicazione, da parte del governo italiano, della «lettera strettamente confidenziale» ricevuta dalla Commissione Ue e contenente i rilievi sulla manovra di Renzi. «Lo abbiamo fatto per evitare speculazioni e stroncare sul nascere la fantasia dei mezzi di comunicazione. È stato un atto di estrema trasparenza» spiega Padoan. D'altronde, secondo Padoan, se «letta attentamente» non è che la lettera dica cose così strabilianti. Anzi, «sono cose note», ovvero che l'Italia sta facendo continui sforzi sui conti pubblici, ma visto che sulle previsioni «ci siamo sbagliati tutti», la crescita sarà di 1,1 punti inferiore a quanto immaginato ad aprile scorso. In uno scenario «del tutto stravolto, mi pare ragionevole - sottolinea quindi il ministro - che il governo decida di andare nella stessa direzione, consolidamento e crescita, ma lo faccia con velocità diversa». Insomma, utilizzi tutti i margini di flessibilità possibili.
Padoan annuncia anche che la risposta ufficiale dell'Italia arriverà quasi certamente oggi. Di certo, continua, questa legge di stabilità è quella che ora serve al Paese per rilanciare la crescita.
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