ROMA - Esuberi ridotti da 550 a 150, su queste basi si riapre la trattativa e, quindi la speranza, per i lavoratori dell'Acciai speciali Terni, dopo gli scontri di piazza. Ma le aperture su Ast non sono bastate alla Fiom che ieri ha proclamato 8 ore di sciopero generale a novembre contro il Jobs Act, in preparazione di quello di tutte le categorie che la Cgil - ha anticipato il leader Maurizio Landini, rubando un po' la scena alla Camusso - deciderà nel direttivo del 12 novembre. Dalla Cei, intanto, arriva un'esortazione: quella degli operai «è una voce da prendere con tanta serietà», ha raccomandato il cardinale Angelo Bagnasco.
Durante l'incontro che si è tenuto ieri a palazzo Chigi il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha riferito ai sindacati che Ast si è detta disponibile a «irrobustire» il piano industriale per scendere dai 550 esuberi previsti inizialmente a «massimo» 290, di cui 140-150 hanno già accettato la mobilità volontaria. «Restano 140-150 unità», ha detto il ministro. La riduzione degli esuberi passa per la garanzia di mantenimento dei due forni e di volumi produttivi di almeno un milione di tonnellate di acciaio all'anno. Su queste basi i sindacati si sono detti disponibili a riaprire il tavolo che è stato convocato dal ministro giovedì 6 novembre in cui si tenterà di ridurre ancora il numero e si negozierà sugli integrativi aziendali. A far calare gli esuberi sono anche i circa 10 milioni che Ast risparmierà con gli strumenti per ridurre il costo dell'energia e altri 4 o 5 legati al taglio dell'Irap previsto in legge di stabilità. A smuovere la trattativa c'è stato anche l'impegno a pagare gli stipendi entro pochi giorni che, unito al ripristino dei turni, potrebbe portare al rientro dello sciopero cominciato una settimana fa. Al termine dell'incontro i sindacati sono apparsi ottimisti ma hanno tutti posto la condizione di vedere un piano dell'azienda. «L'azienda confermi il nuovo piano industriale e di investimenti e tolga dal tavolo quello che ci ha diviso fino ad oggi» ha chiesto Landini. Nel pomeriggio il comitato centrale della Fiom ha proclamato 8 ore di sciopero generale «a sostegno e in preparazione dello sciopero generale di tutte le categorie, per contrastare le misure contenute nel Jobs Act e per rivendicare scelte diverse di politica economica e industriale, che la Cgil deciderà nel proprio direttivo già convocato il prossimo 12 novembre». Lo sciopero sarà articolato in «almeno due grandi manifestazioni nazionali da svolgersi indicativamente il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli».
La Fiom ha anche chiesto mobilitazioni sul territorio per rispondere ai «gravi fatti» avvenuti mercoledì durante la manifestazioni dei lavoratori Ast.
Durante l'incontro che si è tenuto ieri a palazzo Chigi il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha riferito ai sindacati che Ast si è detta disponibile a «irrobustire» il piano industriale per scendere dai 550 esuberi previsti inizialmente a «massimo» 290, di cui 140-150 hanno già accettato la mobilità volontaria. «Restano 140-150 unità», ha detto il ministro. La riduzione degli esuberi passa per la garanzia di mantenimento dei due forni e di volumi produttivi di almeno un milione di tonnellate di acciaio all'anno. Su queste basi i sindacati si sono detti disponibili a riaprire il tavolo che è stato convocato dal ministro giovedì 6 novembre in cui si tenterà di ridurre ancora il numero e si negozierà sugli integrativi aziendali. A far calare gli esuberi sono anche i circa 10 milioni che Ast risparmierà con gli strumenti per ridurre il costo dell'energia e altri 4 o 5 legati al taglio dell'Irap previsto in legge di stabilità. A smuovere la trattativa c'è stato anche l'impegno a pagare gli stipendi entro pochi giorni che, unito al ripristino dei turni, potrebbe portare al rientro dello sciopero cominciato una settimana fa. Al termine dell'incontro i sindacati sono apparsi ottimisti ma hanno tutti posto la condizione di vedere un piano dell'azienda. «L'azienda confermi il nuovo piano industriale e di investimenti e tolga dal tavolo quello che ci ha diviso fino ad oggi» ha chiesto Landini. Nel pomeriggio il comitato centrale della Fiom ha proclamato 8 ore di sciopero generale «a sostegno e in preparazione dello sciopero generale di tutte le categorie, per contrastare le misure contenute nel Jobs Act e per rivendicare scelte diverse di politica economica e industriale, che la Cgil deciderà nel proprio direttivo già convocato il prossimo 12 novembre». Lo sciopero sarà articolato in «almeno due grandi manifestazioni nazionali da svolgersi indicativamente il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli».
La Fiom ha anche chiesto mobilitazioni sul territorio per rispondere ai «gravi fatti» avvenuti mercoledì durante la manifestazioni dei lavoratori Ast.