Costruttori, codice etico anti-corruzione

Giovedì 24 Luglio 2014
VENEZIA - L'Ance vara il suo codice etico per rispondere ai recenti casi di corruzione negli appalti. L'associazione costruttori ha approvato un inasprimento delle regole interne per assicurare che «ogni singolo comportamento non eticamente corretto - si legge in premessa - non danneggi l'immagine della categoria e del sistema». Un impianto avanzato, quello delle nuove regole Ance, che finora aveva aderito al codice di Confindustria: pone in primo piano i reati contro la pubblica amministrazione (peculato, concussione, corruzione, turbativa d'asta). Il testo impone la comunicazione obbligatoria di chi abbia ricevuto condanne di qualunque genere e prevede la sospensione di chi abbia cariche in Ance, nonché il ricambio dei vertici delle imprese associate fin alla condanna in primo grado. Anche nell'ipotesi di una misura di prevenzione, i probiviri potrebbero richiedere la sostituzione dei vertici. Le sanzioni vanno dalla censura alla sospensione alla decadenza. «È la nostra risposta - commenta Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto e vicepresidente nazionale - anche a quelle sollecitazioni giunte da più parti dopo i recenti scandali di corruzione. È un testo coraggioso, anche se non rinunciamo alla giusta dose di garantismo».

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