Cav-Alfano, fine delle ostilità Adesso si parla di federazione

Martedì 22 Luglio 2014
Cav-Alfano, fine delle ostilità Adesso si parla di federazione
Sono passati solo due giorni da quando Angelino Alfano, in un'intervista al Gazzettino, dettava le sue condizioni per accettare un'alleanza con Forza Italia: Berlusconi molli la destra, dica sì a primarie e preferenze. E dopo 48 ore, il centrodestra ha già cambiato volto. Con Forza Italia e Nuovo Centrodestra che fanno passi concreti verso la creazione di una federazione dei moderati e le ali dei due partiti che provano a segnare il territorio della possibile convivenza. Che il progetto stia correndo, lo dimostra la riunione dei vertici di Ncd per parlare della federazione, convocata da Alfano per questa sera. Mentre già si parla di un possibile faccia a faccia con il Cavaliere per giovedì.
L'assoluzione in appello di Silvio Berlusconi dal processo Ruby ha fatto partire le grandi manovre in un'area che sembrava in stallo e con i consensi in uscita verso Matteo Renzi. Alfano, domenica, in un'intervista rilasciata al Messaggero ha auspicato un riavvicinamento tra i due partiti a patto di «una linea politica compatibile con la nostra. E per il futuro diciamo che serve un'individuazione democratica della leadership della coalizione». Dichiarazioni che hanno portato a una doppia risposta, prima Giovanni Toti, il consigliere politico del premier, sempre sul Messaggero ha parlato della possibilità di creare «una federazione di forze che si considerano, o almeno proclamano, alternative al centrosinistra alla guida del Paese. Alfano dice proprio questo e questo è l'obiettivo anche nostro… con una Consulta del centrodestra, una sorta di Stati Generali dei moderati italiani, da tenersi dopo l'estate». Poi in serata lo stesso Berlusconi ha chiamato Alfano per sugellare la fine delle ostilità e organizzare un incontro tra i due.
Dopo questi fatti, ieri è iniziato una sorta di fuoco incrociato con Fabrizio Cicchitto che ha voluto puntualizzare che le questioni con Berlusconi «non sono certo risolte e superate dalla sentenza di assoluzione». Roberto Formigoni ha detto che la stagione di Berlusconi «è tramontata, definitivamente». Più silenziose le prese di posizione in Forza Italia dove i senatori dissidenti sulle riforme costituzionali guidati da Augusto Minzolini e Cinzia Bonfrisco, nell'ultimo incontro che hanno tenuto, oltre alle strategie per frenare il nuovo Senato, avrebbero affrontato allarmati anche la nuova alleanza. Il vero nodo alla federazione con l'ex delfino Alfano, è costituito da Raffaele Fitto, uno dei principali artefici della scissione di Ncd che vedrà Berlusconi tra oggi e domani. La convivenza tra Fitto e Alfano in uno stesso soggetto, a meno di colpi di scena, oggi sembra quasi impossibile.
Intanto, grazie a Renato Brunetta che ieri mattina aveva lanciato sei punti programmatici per convincere Matteo Salvini a riportare la LegaNord nella “nuova alleanza”, il capogruppo dei forzisti a Montecitorio ha guadagnato due aperture. Prima Salvini gli ha risposto a stretto giro che se ne può parlare, «finalmente da Forza Italia arrivano proposte concrete». Poi Giorgia Meloni commentando i sei punti di Brunetta sul sito dei Fratelli d'Italia ha scritto che «è tempo di azzerare tutto e di rifondare qualcosa di nuovo: un centrodestra coerente, che lavori per risolvere i problemi degli italiani e che riparta dalla partecipazione».
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