«Carcere disumano», risarcimenti ai detenuti

Venerdì 25 Luglio 2014
«Carcere disumano», risarcimenti ai detenuti
ROMA - Indennizzi ai detenuti sottoposti a trattamento inumano e stretta sulle misure cautelari. La Camera approva il decreto legge sulle carceri, che ora andrà al Senato per il voto definitivo. Il provvedimento completa il pacchetto approvato nei mesi scorsi in risposta alla sentenza Torreggiani della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha condannato l'Italia per il degrado delle carceri. Ecco, in sintesi, le principali novità.
Risarcimento ai detenuti. Sconti di pena o soldi ai detenuti reclusi in «condizioni inumane». Per compensare la violazione della Convenzione sui diritti dell'uomo, se la pena è ancora da espiare è previsto un abbuono di un giorno ogni dieci passati in celle sovraffollate. A chi è già fuori andranno invece 8 euro per ogni giornata in cui si è subito la reclusione in condizioni disumane. La richiesta, in questo caso, va fatta entro sei mesi dalla fine della detenzione. Da qui al 2016 per i risarcimenti saranno disponibili 20,3 milioni di euro.
Stretta sul carcere preventivo. Divieto di custodia cautelare in carcere in caso di pena non superiore ai tre anni. In altri termini, se il giudice ritiene che all'esito del giudizio la pena irrogata non sarà superiore ai tre anni, per esigenze cautelari potrà applicare solo gli arresti domiciliari. La norma non vale però per i delitti ad elevata pericolosità sociale (tra cui mafia e terrorismo, rapina ed estorsione, furto in abitazione, stalking e maltrattamenti in famiglia) e in mancanza di un luogo idoneo per i domiciliari. Viene ribadito invece il divieto assoluto del carcere preventivo e dei domiciliari nei processi destinati a chiudersi con la sospensione condizionale della pena. Chi trasgredisce ai domiciliari, peraltro, va in carcere.
Minori. Le norme di favore previste dal diritto minorile sui provvedimenti restrittivi si estendono a chi non ha ancora 25 anni (anziché 21 come oggi). In sostanza, se un ragazzo deve espiare la pena dopo aver compiuto i 18 anni ma per un reato commesso da minorenne, l'esecuzione di pene detentive e alternative o misure cautelari sarà disciplinata dal procedimento minorile e affidata al personale dei servizi minorili fino ai 25 anni. Sempre che il giudice non lo ritenga socialmente pericoloso.
Ai domiciliari senza scorta. A meno che non prevalgano esigenze processuali o di sicurezza, l'imputato che lascia il carcere per i domiciliari vi si recherà senza accompagnamento delle forze dell'ordine.
Più magistrati di sorveglianza. Qualora l'organico sia scoperto di oltre il 20% dei posti, il Csm in via eccezionale (riguarda solo i vincitori del concorso bandito nel 2011) destinerà alla magistratura di sorveglianza anche i giudici di prima nomina.
Più agenti penitenziari. Cresce di 204 unità l'organico della polizia penitenziaria: meno ispettori e più agenti. Giro di vite su comandi e distacchi del personale Dap presso altri ministeri o amministrazioni: per due anni saranno vietati.

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