ROMA - Dopo lo strappo con il cda Rai per il ricorso contro i tagli decisi la scorsa primavera, il governo accelera sulla riforma del canone e della governance della tv pubblica. Martedì 9 dicembre si riunirà il gruppo di lavoro che deciderà come e dove incardinare il disegno di legge allo studio: l'obiettivo è decidere un iter che consenta di licenziare la legge entro la scadenza del Consiglio nella prossima primavera o quantomeno entro il 2015, mettendo in conto la possibilità di una proroga dell'attuale vertice. Dovrebbe invece essere presentato al Senato, entro un paio di settimane, l'emendamento alla legge di Stabilità con la riforma del canone. Il progetto è stato illustrato dal viceministro Enrico Morando e il direttore generale Luigi Gubitosi ha espresso un giudizio positivo. Secondo le ultime indicazioni, il canone dovrebbe essere pagato con la bolletta elettrica, o comunque arrivare con un bollettino annuale ai titolari di un'utenza. Ci dovrebbero essere solo due fasce: una sotto i 7.500 euro di reddito (forse con esenzione totale) e una sopra, con un esborso di circa 80 euro. Le risorse aggiuntive che arriveranno dalla riforma del canone andranno a finanziare le tv locali, sempre più in difficoltà.
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