Bottacin: l'autonomia è un pretesto

Giovedì 26 Febbraio 2015
«Sono stato prima sospeso dieci mesi per essere andato sul giornale a difendere Zaia da un attacco del segretario provinciale della Liga bellunese, tosiano, a cui nessuno ha rimproverato nulla. La mia circoscrizione bellunese, dove avevo vinto con l'82%, è stata commissariata. Oggi sono declassato con una motivazione che non esiste. Tosi dice che le regole devono valere per tutti? Ma allora dovrebbe autoespellersi, visti gli attacchi, politicamente pesantissimi a Zaia, e quelli quasi quotidiani, da mesi, a Salvini. Com'è 'sta storia: Tosi può fare quello che vuole?». A parlare non è un signor nessuno ma Gianpaolo Bottacin, 45 anni, già capogruppo Liga in Consiglio regionale ed ex presidente della Provincia di Belluno.
Tosi si fa paladino dell'autonomia del Veneto rispetto a Milano?
«È un falso argomento. È un pretesto per rompere e un cuneo a lui indispensabile per tenere in ostaggio Zaia. Salvini vuole semplicemente garantire l'autonomia di Zaia da una segreteria veneta che fa di tutto per creargli difficoltà. Gli basta mettere il governatore nelle condizioni di vincere e di scegliere le persone che dovranno lavorare con lui in Regione. Ed evitare di tirarsi dentro gente che lo tenga in ostaggio. Mi pare il minimo. Non vedo come Zaia, oggi, potrebbe fidarsi di una lista civica tosiana e degli stessi candidati che Tosi potrebbe imporrre alla Liga. Chi si circonderebbe di gente imposta da qualcuno che è contro di te?».
Tosi si appella alle regole?
«Benissimo, le rispetti lui per primo. Gli ricordo che l'uso del simbolo alla Liga lo concede Salvini e ovviamente lo può negare di fronte a liste che danneggiao Zaia. C'è chi gioca al "muoia Sansone con tutti i filistei", a distruggere tutto, sarebbe un peccato».
Pa.Fra.

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