Bondi critica, ma poi frena: «Non tradirò mai Silvio»

Giovedì 24 Aprile 2014
ROMA - Il primo appuntamento è fissato per oggi nel salotto di Porta a Porta. Ma stando alle intenzioni di Berlusconi la trasmissione condotta da Bruno Vespa è solo l'inizio di una «maratona televisiva» (così l'ha definita lui stesso) che lo impegnerà per tutta la campagna elettorale. Un ruolo che il Cavaliere ha intenzione di giocare da protagonista convinto che lo svolgimento dei servizi sociali non gli impedirà di poter aiutare il suo partito a risalire la china dei sondaggi: la mia assenza ha portato i nostri militanti ad allontanarsi - ha spiegato ai fedelissimi -, ora conto di poter invertire il trend. Strategia studiata a tavolino che prevede non solo l'apparizione in tv ma anche l'uso di social media e laddove non fosse possibile anche i messaggi registrati oltre all'idea di tenere comizi nelle piazze. L'ipotesi di organizzare qualcosa l'1 maggio (mai ufficializzata) pare sia accantonata: al massimo l'ex capo del governo potrebbe fare un blitz affiancando alcuni candidati oppure in qualche club.
La richiesta a tutti è di serrare i ranghi e spendersi il più possibile per la campagna. Ecco perché la polemica sollevata ieri dall'ex coordinatore e fedelissimo Sandro Bondi pare lo abbia molto irritato ("basta autolesionismo" è il commento con i suoi uomini). Bondi in un'intervista ha parlato di «fallimento di un centrodestra sempre più diviso e senza strategia» invitando Berlusconi a «incalzare» Renzi «o a sostenerlo in un'opera di cambiamento».
Le taglienti critiche del senatore azzurro, che arrivano nel giorno in cui l'ex portavoce storico Paolo Bonaiuti ufficializza il passaggio con Ncd, hanno offerto il fianco proprio agli ex compagni di partito ora con Alfano per poter puntare il dito contro Forza Italia decretandone ufficialmente la crisi. Ecco perché ad intervenire è stato proprio Berlusconi: con Sandro ci parlo io - avrebbe detto ai suoi - voi evitate di attaccarlo. Ed infatti al di là del consigliere politico dell'ex Cavaliere Giovanni Toti che si è limitato a mettere in chiaro come le parole di Bondi siano «una sua posizione personale», nessuno del vertice azzurro ha rilasciato commenti. E così dopo la telefonata del capo di Forza Italia arriva la correzione di rotta dell'ex ministro della Cultura: «Sono stato frainteso, la mia fedeltà a Berlusconi non è in discussione». La precisazione però non calma le acque e dà un'ulteriore fotografia delle lacerazione interne al partito che rischiano di venire alla luce dopo le europee. Dopo l'addio di Bonaiuti e le dichiarazioni di Bondi, resta da capire cosa farà un altro big della prima ora: Claudio Scajola. L'ex coordinatore escluso dalla corsa alle europee non ha intenzione di lasciare il partito.