È l'alleanza dei gruppi più spietati, nemici

Mercoledì 17 Dicembre 2014
Barbarie, orrore, vergogna, insensata ferocia, crimine disumano: i commenti internazionali non sanno trovare parole abbastanza forti per condannare la strage di bambini e ragazzi di una scuola militare messa in atto a Peshawar da un gruppo di fuoco del Ttp - l'alleanza dei talebani pachistani - che aveva programmato l'assalto in ogni dettaglio, proprio per aumentare al massimo le vittime.
I sei volontari scelti per l'attacco erano votati alla morte: lo dimostra il fatto che avessero con sé munizioni per resistere più giorni, fino alla fine appunto. L'operazione è stata rivendicata da Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp, movimento talebano del Pakistan) che è la principale alleanza di gruppi talebani operante nel Paese, e che firmò l'agguato a Malala, l'adolescente pachistana paladina del diritto all'istruzione femminile, che quest'anno ha vinto il premio Nobel perla pace come simbolo della resistenza contro la violenza e l'intolleranza fondamentalista.
Due terroristi le spararono alla testa mentre aspettava lo scuolabus: la giovane fu sottoposta a delicate operazioni chirurgiche a Birmingham, città britannica dove ora vive con la famiglia, esule dal Pakistan, a causa delle minacce dei terroristi.
Il Ttp è nato sette anni fa dalla riunificazione di vari gruppi fondamentalisti delle zone tribali del nord-ovest del Pakistan vicino al confine afghano, Ne fu l'artefice Baitullah Mehsud. Missione del Ttp è combattere il governo pachistano alleato degli Usa e la presenza della Nato in Afghanistan, e imporre la sharia nella versione più dura e radicale. Il fondatore del Ttp Mehsud - ritenuto anche il mandante dell'assassinio della premier pachistana Benazir Bhutto - è stato ucciso da un drone Usa. Il suo movimento, collegato ad al-Qaida, in sette anni di guerriglia ha all'attivo migliaia di vittime.
La strage nella scuola di Peshawar è stata rivendicata come vendetta contro l'esercito pachistano che dallo scorso giugno ha condotto con successo varie campagne contro le basi talebane nel Nord Waziristan e nelle aree tribali di Khyber, al confine con l'Afghanistan. Le operazioni mirate condotte anche dagli Usa con i propri droni hanno falciato centinaia di combattenti del Ttp, ma spesso hanno colpito anche civili a causa della commistione fra le forze combattenti e le popolazioni locali.
Divisioni interne emerse dopo la morte di Mehsud a cui è subentrato nel 2013 il 40enne emiro Maulana Fazlullah - detto il «radio mullah» per le sue prediche radiotrasmesse - hanno provocato scissioni nel Ttp; lo scorso ottobre è stato estromesso dal movimento il portavoce Shadidullah Shahid, con altri cinque comandanti militari, per aver dichiarato l'appoggio allo Stato islamico siro-iracheno (Isis o Daesh), mettendo in discussione l'alleanza storica col mullah Omar, guida dei talebani afghani.
La strage nella scuola, per spietatezza e per numero di morti, ricorda quella di dieci anni fa a Beslan nell'Ossezia del Nord: un commando di ceceni prese in ostaggio un'intera scuola con mille studenti, insegnanti e personale. Quando le forze speciali russe tentarono il blitz, ci fu un massacro: in pochi minuti morirono 330 persone, di cui 186 bambini.
Quell'episodio truce, che sconvolse il mondo intero, non portò fortuna alla causa irredentista cecena: rafforzò infatti la determinazione russa a riportare sotto controllo la Repubblica caucasica, che infatti venne "normalizzata" da Putin nel giro di due anni, con l'uccisione dei principali leader separatisti.

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