«Il quadro si è aggravato» Anche Perotti resta in carcere

Giovedì 26 Marzo 2015
FIRENZE - Stefano Perotti resta in carcere, come Ercole Incalza. Per i due principali indagati nell'inchiesta sui grandi appalti, dopo gli arresti «il quadro indiziario si è ulteriormente aggravato». Entrambi hanno negato di aver 'brigato' per pilotare alcune fra le più importanti opere pubbliche, ma il gip non ha creduto alla loro versione dei fatti. Anzi. Perotti, scrive il giudice fiorentino Angelo Pezzuti, «di fatto, ha finanziato la società Green Field, che aveva come scopo quello di pagare personaggi istituzionali». Quali? Incalza, appunto, e il suo collaboratore, Sandro Pacella, ora ai domiciliari. Il succo delle accuse è riassunto dal gip in cinque righe: l'ex capo della struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, Incalza, «avrebbe procurato a Perotti», ingegnere e imprenditore, «una serie di incarichi di progettazione e di direzione dei lavori in relazione a opere pubbliche o, comunque, l'avrebbe agevolato nel conseguimento dei suddetti incarichi, ricevendo, per sè e per Sandro Pacella, l'utilità costituita dalla loro partecipazione di fatto alla Green Field System, società che erogava in loro favore somme di denaro».

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