Zaia e gli altri, è sfida su sanità e autonomia

Venerdì 22 Maggio 2015
Si parte dall'indipendenza e solo Zaia dice che al referendum voterebbe sì. Si arriva alla sanità e tre dei quattro sfidanti per Palazzo Balbi - Zaia, Tosi, Moretti - chiedono di avvalersi subito del diritto di replica. E quando si arriva al tema della sicurezza, la risposta più secca la dà il sindaco di Verona: «Io sono un cacciatore, ho armi in casa e se qualcuno entra in casa mia, io difendo la mia famiglia.
Se non ci fossero state le pause pubblicitarie, il confronto su SkyTg24, ieri sera in diretta, metà da Milano e metà da Mestre, non avrebbe dato la possibilità ai candidati neanche di bere un sorso d'acqua. Le domande serrate di Gianluca Semprini, quelle "cattive" dei supporter degli avversari, i tempi scanditi, i botta e i risposta. Un confronto con il classico metodo del podio: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi, Jacopo Berti in piedi nello studio a Milano. A Mestre, non in piazza Ferretto come era stato inizialmente programmato, ma dalla terrazza del Laguna Palace visto il tempo inclemente, c'erano invece i "tifosi", oltre al direttore del Gazzettino Roberto Papetti, il giornalista Gianfranco Gatto e la blogger/scrittrice Daniela Farnese (che ha dato anche le pagelle sui look: «Moretti severa, Zaia napoleonico»). E da casa il pubblico che poteva esprimere il proprio gradimento con il sistema del voting (da prendere con le pinze, visto che i sostenitori di qualche candidato erano stati mobilitati a votare con ogni mezzo).
Prima domanda su indipendenza e autonomia, il candidato del M5S Jacopo Berti non dice se voterebbe sì o no, Alessandra Moretti del Pd è per il no all'indipendenza, Flavio Tosi sostenuto anche da Ap dice di essere federalista e non secessionista. Sulla sanità scattano i primi botta e risposta con Tosi che corregge Zaia sui numeri di dipendenti e ospedali («Ecco le fonti»), Zaia che ribatte («Siamo i più virtuosi e non lo diciamo noi») e Moretti che insiste sul crollo del livello della sanità veneta («Era una eccellenza solo fino al 2010, ora troppe liste d'attesa»), mentre Berti continua a non addentrarsi su numeri e percentuali ribadendo che la sanità deve riportare al centro i cittadini. Si parla di sicurezza, tema molto avvertito dai veneti anche se la regione ha il più basso tasso di omicidi e rapine ed è forse una delle poche volte in cui - uso dell'esercito - Zaia e Tosi si trovano d'accordo. Dura poco perché i due ex colleghi di partito tornano a essere in disaccordo sui profughi, meglio sul verbale del luglio scorso relativo all'accoglienza. Il Veneto ha votato sì all'accoglienza degli immigrati, altro che il no del governatore - dice Tosi. Non è così, ribatte Zaia. Altre puntualizzazioni, come i 35 euro di integrazione alla pensione per chi ospita un profugo: «Mai detto», dice Moretti. Tutti d'accordo nella ulteriore riduzione dei costi della politica. E a proposito di soldi, tra i quattro la più povera è Moretti («Mi sono dimessa da europarlamentare, sì sono disoccupata»), seguita da Berti che dice di guadagnare circa 1500 euro al mese. In compenso la candidata del Pd ha - per ora - il valore più alto delle donazioni raccolte attraverso la fondazione Kairos (280mila euro, 220mila spesi), Berti dice di aver raccolto 23mila euro da libere donazioni, Zaia e Tosi daranno i totali a fine campagna. Si parla di lavoro, Tosi e Moretti si ritrovano alleati nel sostenere che la Regione non ha sfruttato tutti i fondi europei, ma sul reddito di cittadinanza proposto dal M5s Berti si ritrova solo: Zaia dice che con le misure regionali di fatto c'è già, Moretti idem ma riferita al Jobs Act, Tosi preferisce dare i soldi agli imprenditori. Negli appelli finali si ripetono gli slogan già sentiti. Moretti: «Dopo 20 anni di scandali e immobilismo il Veneto deve riprendersi il futuro», Berti: «Basta con questa politica», Tosi: «Siamo abituati a fare». E quello di Zaia è un appello al voto nel senso di combattere l'astensionismo: «Si vota solo il 31 maggio dalle 7 alle 23, non c'è ballottaggio».
Mentre gli esclusi al confronto protestano a distanza - Laura Di Lucia Coletti (L'Altro Veneto) ha presentato un esposto all'Agcom e Alessio Morosin (Indipendenza Veneta) ha tenuto un sit-in con una cinquantina di attivisti davanti alla sede di SkytTg24 a Milano - e l'emittente difendeva la propria scelta (ai due erano stati offerti altri momenti di confronto), il pubblico da casa votava. Risultati finali: Zaia 36%, Moretti 29%, Berti 23%, Tosi 12%. Verdetti anche dal Laguna Palace. Papetti: «Parti merito Zaia e Moretti», Gatto: «Per me Zaia e Berti», Farnese: «Berti e Moretti». L'ultimo verdetto, quello vero, domenica prossima.
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