Zaia:«Renzi è avvisato»

Venerdì 3 Luglio 2015
Zaia:«Renzi è avvisato»
(Segue dalla prima pagina)
Ma politicamente, la rasoiata sui trasferimenti per la sanità, ha confermato l'esistenza di un fronte del Nord, a trazione leghista, pronto a muoversi in modo coordinato. Un asse deviato geograficamente, dopo le regionali, dal tradizionale Venezia-Milano-Torino a quello Venezia-Milano-Genova, ma deciso a farsi sentire e, se serve, a contrapporsi sulle scelte del governo.
Presidente Zaia, perché no?
«Come si può accettare un taglio totale di due miliardi e 350 milioni? È inaccettabile che a Roma, come al solito, si cambiano le regole in corsa».
Quali regole?
«Qualche mese fa, prima delle regionali, tutti i governatori hanno negoziato, sempre con questo governo, i termini del Fondo Nazionale Sanitario. E adesso arriva la sorpresa».
Perché il cambio di regole?
«Anche se i conti fossero peggiorati, perché togliere soldi al settore socio sanitario? Così, oltre al taglio dei trasferimenti del Fondo sanitario, Renzi & C hanno ridotto anche la spesa per i farmaci salvavita che per il Veneto valgono 40 milioni. Sommando, nel bilancio mancheranno 240 milioni».
E adesso cosa succederà?
«Se va avanti così, l'unico futuro della sanità sarà rappresentato dai privati. Spero, però, che si ridiscuta il patto per la salute e si introducano i costi standard. Se il governo vuole scovare inefficienze, sa dove trovare chi spreca. Se è vero che il Veneto è regione virtuosa da imitare, mi domando perché, ancora una volta il governo agisce con un taglio orizzontale».
Dopo lo scontro sull'immigrazione, ora anche la sanità diventa motivo di battaglia del Nord contro Roma. È un segnale?
«Ora il governo è consapevole che si è concretizzato un asse del Nord che non farà sconti. Soprattutto ad una maggioranza che governa l'Italia dal 2011».
Su questo cambio delle regole a corsa iniziata, ha influito il risultato delle regionali? È una rivalsa del governo nei confronti delle regioni "nemiche"?
«L'amministrazione deve essere lontana dalle battaglie politiche. Quanto ai tagli alla sanità, però, non sono un fulmine a ciel sereno, erano già oggetto di discussione. Quindi, le elezioni non c'entrano. Ma analizzando le cose a bocce ferme, è chiaro che il governo, furbescamente, ha soprasseduto, poteva agire prima. Lo avevo detto giorni fa: aspettiamoci una mazzata. Se ce n'era ancora bisogno, è dimostrato che a questo governo non interessa chi fa le cose in modo virtuoso. Ma bastona Abele e premia Caino».
Rovesciando la domanda, il nuovo scontro dà voce al centrodestra che "controlla" tre Regioni del Nord?
«Applico il mandato affidatomi dai veneti: difenderli. Aggiungo: la sanità è la madre di tutte le battaglie. Renzi si ricordi: Veneto, Lombardia e Liguria insieme hanno un Pil pari a quello dell'Italia. E stia sicuro: Veneto, Lombardia e Liguria diventeranno un problema per il governo».
Zaia, Maroni e Toti: avete pianificato azioni di "piazza"?
«Abbiamo siglato il patto. E non abbasseremo la guardia e non faremo sconti a nessuno, tanto meno a questo governo».
Giorgio Gasco

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