Treni "blindati", per ora ci sono solo pochi tornelli

Lunedì 31 Agosto 2015
ROMA - Vagoni di notte semivuoti o carrozze straripanti di una moltitudine dormiente che cerca di restare in incognito. Non sarà facile imporre le nuove regole europee ai treni italiani che attraversano i confini (in futuro maggiori controlli potrebbero riguardare anche i vagoni destinati alle tratte interne). Il vertice antiterrorismo di due giorni fa a Parigi, seguito all'attentato sul Thalys Parigi Bruxelles della scorsa settimana, ha stabilito che in tempi rapidi tutti i paesi europei, almeno per i vagoni transfrontalieri, dovranno introdurre biglietti nominativi, tornelli e rafforzare i pattugliamenti e i controlli sui bagagli. Contemporaneamente sarà rivista la direttiva su trasporto, acquisto e detenzione di armi pesanti. La road map degli interventi per l'Italia sarà fissata in un vertice tra Viminale e la direzione generale della Polizia di Stato comparto Polfer e stradale.
Il primo problema potrebbe essere la carenza di personale. Attualmente gli agenti della Ferroviaria sono poco meno di cinquemila. Numeri che non sono cambiati nel corso degli ultimi cinque anni come del resto non è cambiata la maggior parte del personale in servizio, col risultato che l'età media è aumentata e gli agenti effettivi sul territorio (esclusi quelli demandati a funzioni di ufficio o di ”comparto”) sono più o meno duemila e molti posti Polfer hanno due o tre agenti in servizio. Dice il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone: «Chi conosce la tratta di Ventimiglia sa che i problemi di controllo biglietti sono ricorrenti e può capitare che gli agenti in servizio finiscano spintonati o si becchino un cazzotto. Più in generale i treni, anche nelle tratte interne, stanno diventando luoghi ideali per reati comuni e i controlli andrebbero aumentati su tutto il territorio, non solo per il capitolo terrorismo».
Da maggio sono operativi i tornelli nelle stazioni di Milano, Roma e Firenze. Un esperimento che avrebbe prodotto risultati incoraggianti, secondo Ferrovie dello Stato, con la riduzione del 90% dei reati all'interno dell'area ”protetta” e presto porterà all'introduzione dei tornelli anche a Bologna, Napoli e Torino. Certo, molto diverso sarebbe fare controlli di sicurezza, ad esempio con metal detector. A frenare due giorni fa è stata soprattutto la Francia: i treni francesi ospitano ogni giorno decine di milioni di passeggeri diretti all'estero e, al momento, i metal detector sono previsti solo per le vetture che passano sotto il tunnel della Manica; aumentare i controlli farebbe lievitare moltissimo le spese. Non è neppure scontato il passaggio ai biglietti nominativi, tanto più se collegati a un documento di identità. Al momento, anche per i viaggi all'estero, le generalità sono necessarie solo per i biglietti acquistati on line. Non a caso l'attentatore del treno aveva preferito rivolgersi alla biglietteria.

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