Terrorismo, vertice dei leader

Lunedì 14 Dicembre 2015
Terrorismo, vertice dei leader
BRUXELLES - «Non c'è migliore risposta che riunire la conferenza sul clima a Parigi. 150 capi di stato e di governo. Mai la Francia ha accolto tanti rappresentanti delle istituzioni mondiali». La Cop21 che inizia oggi a Parigi lavori che dureranno ben undici giorni, diventa per il presidente francese Hollande occasione per dare al califfato quella risposta culturale, intrisa di futuro, che anche ieri Matteo Renzi ha provato a rilanciare poco prima di entrare nel palazzo di Bruxelles per la riunione del Consiglio europeo. Un summit, quello che si apre oggi a Parigi, per garantire la pace e lo sviluppo sostenibile perché - sostiene Renzi - «la risposta muscolare non serve contro il terrorismo» e «chiudersi in casa» è sbagliato perché la si dá vinta al terrore. L'occasione è importante e non ammette fallimenti, ma in attesa dei risultati sarà interessante ascoltare oggi i discorsi dei principali leader mondiali, da Obama a Putin, dal cinese Xi Jinping all'inglese Cameron, per capire quanto globale, oltre all'emergenza climatica, sia diventata l'emergenza del terrore.
A rendere speciale la riunione non è solo la contemporanea presenza oggi a Parigi di leader che nelle ultime settimane, con reciproche minacce, hanno arroventato i telefoni delle principali cancellerie, ma anche l'imprescindibile nesso che c'è tra terrorismo e fonti di energia e tra queste ultime e il riscaldamento globale che si intende combattere. Le resistenze di alcuni paesi a voler crescere senza voler mutare la filiera produttiva o sfuggendo ai controlli e agli accordi, alimenta l'uso di fonti energetiche acquistate spesso fuori dai canali ufficiali e complica l'intesa. Il probabile e annunciato incontro tra il turco Erdogan e il russo Putin - che in molti auspicano per chiarire meglio la vicenda del jet abbattuto - non sarà quindi un evento isolato. Come il minuto di silenzio per le vittime del Bataclan che aprirà i lavori, non sarà l'unico evento a tenere insieme due temi, clima e terrore, riscaldamento globale e califfato che paradossalmente hanno molti punti in comune e un unico punto d'arrivo.
Oggi Parigi, a venti giorni dai sanguinosi attentati, torna sulla scena mondiale e offre occasione di incontro a tutti. Non solo all'uomo forte di Ankara di incontrare lo "zar" russo, ma anche all'israeliano Benjamin Netanyahu di incontrare i leader europei, con i quali è in forte tensione, oltre allo stesso Putin che in Medio Oriente ha dimostrato di voler giocare da protagonista. La Siria, la lotta al terrorismo, e persino l'intifada palestinese, saranno invece oggetto di un incontro già in agenda tra il presidente della Commissione UE Juncker, il presidente russo e la Cancelliera Merkel che vedrà a tu per tu anche il presidente americano Obama.
Una girandola di appuntamenti mentre a turno i leader saliranno sul palco allestito nel centro congressi di Le Bourget, per ribadire l'impegno del proprio paese nella lotta al riscaldamento del pianeta.
Renzi, convinto che la cultura debba avere un ruolo pari a quello della sicurezza nella lotta alla barbarie del califfato, avrà modo di sfruttare l'occasione nel corso del suo intervento pomeridiano per sostenere, come ha fatto anche ieri da Bruxelles, che «come accaduto nel recente passato, le mosse dell'Italia sono state premiate dai fatti» e che per avere «figli liberi e senza paure», occorre una strategia.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci