Tanti no e qualche apertura Adesso Atene fa i conti con i partner europei

Martedì 7 Luglio 2015
Tanti no e qualche apertura Adesso Atene fa i conti con i partner europei
Nonostante una nuova proposta in arrivo da Alexis Tsipras, i leader della zona euro si preparano ad un'uscita della Grecia dalla zona euro, dopo che il successo del "no" nel referendum domenica ha confermato la rottura tra Atene e i suoi creditori. "La porta resta aperta alla discussione", ma "le precondizioni per avviare nuovi negoziati su un programma concreto del fondo salva-Stati ESM non sono riunite", ha avvertito ieri la cancelliera tedesca, Angela Merkel, dopo un incontro con il presidente francese, François Hollande, all'Eliseo. In vista delle riunioni dell'Eurogruppo e dell'Eurosummit di oggi, "attendiamo proposte precise dal primo ministro greco", ha spiegato Merkel, ricordando che l'Europa è già stata "molto generosa" con la Grecia. Sia Hollande, sia Merkel hanno insistito sul fatto che la solidarietà ci sarà solo in cambio di responsabilità. "Tocca al governo di Alexis Tsipras fare delle proposte sostanziali e concrete per fare in modo che la Grecia resti nella zona euro", ha detto Hollande.
L'ipotesi della Grexit è stata discussa dai tecnici dei ministeri del Tesoro dei paesi membri in una riunione dell'Euro Working Group, l'organismo che prepara l'Eurogruppo. "Il no ha ampliato le divergenze tra la Grecia e gli altri paesi europei" e "complicato una soluzione", ha spiegato il vice-presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, sottolineando che l'esecutivo di Jean-Claude Juncker non ha "il mandato" per negoziare un nuovo pacchetto di aiuti. Secondo Dombrovksis, il futuro del paese "è molto incerto". Se le nuove proposte greche non saranno giudicate sufficienti, i ministri delle Finanze vorrebbero procedere con un'uscita pilotata della Grecia dall'euro, accompagnata da un piano di aiuti umanitari. L'insistenza di diversi esponenti del governo di Berlino sull'avvio di un programma per sostenere la popolazione è sintomo dell'intransigenza del governo Merkel. Lo stato greco è a rischio "insolvenza", ha detto il vice-cancelliere tedesco, il socialdemocratico Sigmar Gabriel: "non possiamo lasciare la Grecia da sola. Tutti i paesi europei ora devono prepararsi a dare aiuti umanitari".
Nello scenario di una Grexit pilotata, inizialmente Atene verrebbe messa in quarantena finanziaria, isolando la Grecia dal resto della zona euro. Per pagare stipendi e pensioni, il governo greco dovrebbe introdurre degli IOU (i "pagherò" usati dalla California dopo il default del 2008), mentre le banche potrebbero essere ricapitalizzate imponendo perdite a investitori privati e correntisti. Il ritorno alla dracma sarebbe solo questione di tempo. Ma senza la cooperazione attiva del governo greco, in particolare nel settore bancario, "ci sarà un'uscita caotica", spiega una fonte europea. "E' molto importante che il governo greco sia onesto con i suoi cittadini sulle possibili conseguenze delle diverse decisioni che sta prendendo", ha detto Dombrovskis.
La sostituzione del vulcanico Yanis Varoufakis con il più placido Euclide Tsakalotos non basta agli europei. Per bocca di Gabriel, la Germania ha chiesto a Tsipras una proposta che "vada al di là di quelle presentate finora". La stessa posizione è condivisa da altri paesi. Dopo la decisione della Banca Centrale Europea di dare una stretta alla liquidità di emergenza del programma ELA, malgrado la vittoria nel suo referendum, nell'Eurosummit di oggi Tsipras si ritroverà nuovamente con le spalle al muro.

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