Tangenti, arrestato il vice della Lombardia

Mercoledì 14 Ottobre 2015
MILANO - Hanno dimostrato «una spiccata capacità criminale» e una «propensione alla violazione delle regole». Non avrebbero esitato, agendo come una sorta di «pronto intervento», nemmeno a far saltare una gara d'appalto per il trasporto «di soggetti nefropatici sottoposti al trattamento dialitico» che avrebbe prodotto anche un «risparmio per l'ente regionale». Nessuna remora, pur di favorire coloro che avrebbero portato loro «consensi» politici, cioè potere e voti. Il sodalizio descritto dal gip Stefania Pepe è di alto profilo: il vice presidente regionale Mario Mantovani, il suo collaboratore Giacomo Di Capua, l'ingegnere Angelo Bianchi, finiti in manette, e l'assessore all'Economia del Pirellone Massimo Garavaglia, indagato con altre undici persone. I reati: concussione, corruzione e turbativa d'asta.
Ieri mattina Mantovani avrebbe dovuto inaugurare la Giornata della trasparenza organizzata dalla Regione Lombardia. Appuntamento saltato, l'intenso programma di dibattiti si è trasformato nel primo giorno di carcere. Necessario, scrive il gip, poiché la «fittissima rete di relazioni che il politico vanta nel territorio di Arconate (di cui è stato sindaco per oltre dieci anni), e non solo, potrebbe essere efficacemente strumentalizzata sia al fine di perpetrare ulteriori illeciti che di inquinare le prove». L'inchiesta nasce nel 2012 ed è composta da tre filoni. Nel primo (concussione) il vicepresidente avrebbe mosso tutte le sue pedine ed esercitato pressioni affinché Angelo Bianchi conservasse il suo incarico di responsabile unico per gli inteventi di edilizia scolastica al provveditorato delle opere pubbliche di Lombardia e Liguria. Nel secondo (corruzione) avrebbe ricompensato con otto appalti pubblici per lavori in ospedali e scuole lombarde l'architetto Gialuca Parotti, che da quasi vent'anni si occupa della ristrutturazione degli immobili della famiglia Mantovani e delle case di riposo gestite dal senatore. Infine la turbativa d'asta per l'assegnazione del trasporto dei pazienti dializzati, un affare da quasi 12 milioni di euro nel quale spicca il nome del braccio destro del governatore Roberto Maroni ed ex senatore del Carroccio Massimo Garavaglia. Sarebbe stato lui a chiedere a Mantovani di intervenire sull'Asl Milano 1 per invalidare la gara. «Pretendo che adesso si pubblichino tutti i miei estratti conto. Sono assolutamente sereno anche se mi sembra ci sia un grandissimo spu.......nto in corso», sbotta al telefono il leghista.
I magistrati l'hanno battezzata ”Operazione Entourage” proprio a indicare l'articolata trama di contatti e di società dell'impero di Mantovani. Che secondo la Procura avrebbe piazzato numerosi «amici» nei posti chiave delle istituzioni: Regione, Asl e Provveditorato alle opere pubbliche. Il nucleo valutario della gdf ha ricostruito la mappa di onlus e fondazioni riconducibili al vicepresidente: la Fondazione Mantovani onlus e altre cinque cooperative, un'associazione, undici società e la locale squadra di calcio, la Gs Arconatese. Oltre a case e palazzi «alcuni dei quali di notevole pregio storico-artistico, quali le settecentesche Villa Clerici di Castelletto e Villa Clerici di Rovellasca». Proprio per quest'ultima Mantovani aveva progetti ambiziosi: voleva mostrarla «all'antiquario della moglie di Berlusconi» per avere «qualche consiglio sulle boiseries di una stanza».
C.Gu.

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