Sanità, tagli per altri 2 miliardi e le Regioni protestano

Mercoledì 14 Ottobre 2015
ROMA - A meno di 48 ore dal varo in Consiglio dei ministri della Legge di Stabilità 2016/2018 si va delineando l'architettura complessiva del provvedimento, ma mancano ancora certezze sulle coperture. Anzi, la sola certezza è che i famosi risparmi di spesa che dovevano venire dalla cosiddetta "spending review", che quest'estate il governo stimava allegramente a ben 10 miliardi, si fermano a 7, anzi a 6, secondo molti a meno ancora: 5, 4, forse addirittura due. Insomma, i ministeri non riescono a tagliare le spese. E così gli artigli del governo si rivolgono di nuovo ai bilanci delel Regioni, cioè alla sanità. La 'dotazione' 2016 del Fondo sanitario sarà infatti di 111 miliardi invece dei 113 previsti, che erano già un tetto minimo concordato con le Regioni dopo tagli importantissimi. Il livello del finanziamento fissato al momento è «troppo poco» dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. «Sono indispensabili ulteriori risorse: servono almeno due dei tre miliardi previsti di aumento del fondo». Il premier Renzi nei giorni scorsi aveva ricordato che nel 2002 il fondo nazionale sanitario ammontava a 75 miliardi. Poi nel 2013 i fondi erano 106, quest'anno sono 110 e il prossimo anno saranno 111. Quindi un aumento. Ma oggi è stato confermato dai governatori che il Fondo 2016 ammonterà a poco più di 111 miliardi. Troppo pochi, anche perché il governo ha fissato nuovi standard da rispettare sui livelli essenziali di assistenza, che ora comprendono molti farmaci innovativi e costosissimi.
Proprio a frnte di queste spese "imposte" alle Regioni, l'impegno che il Governo si era assunto un anno fa con il Patto per la salute era di destinare 2 miliardi in più sul 2015 e 3 miliardi in più sul 2016, per un totale di 5 miliardi. E invece lo stanziamento per il 2015 è stato azzerato, mentre sul 2016 la proposta del governo è di un miliardo in più, «che non è sufficiente» per i governatori, anche alla luce dei rinnovi contrattuali dei medici e del personale sanitario. Pesano anche il costo dei farmaci innovativi e i nuovi livelli essenziali di assistenza. Tra tagli, costi in più e mancati incrementi le Regioni calcolano risorse in meno per quasi 6 miliardi. E naturalmente si tratta ancora una vota di tagli lineari, uuali per tutti. Dei famosi "costi standard" che Renzi ha promesso in diretta tv, cioè dei tagli selettivi sulle Regioni che sprecano, neppure l'ombra.

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