Renzi: città da sistemare I sindaci lavorino di più

Lunedì 3 Agosto 2015
Renzi: città da sistemare I sindaci lavorino di più
TOKYO - Se gli italiani amassero il Bel Paese come i giapponesi, «torneremmo prima ad essere un punto di riferimento nel mondo». Matteo Renzi sbarca in Giappone ed esporta dati di crescita e ottimismo. Non può ignorare i mali di Roma né i danni dell'alluvione nella sua Firenze ma «i sindaci - dice - lavoreranno di più nei prossimi mesi per rendere le città più pulite». Non vuole però far suo l'ennesimo grido di allarme sul Sud, arrivato anche da Roberto Saviano: «Rimbocchiamoci le maniche ma basta piagnistei».
Pur accorciando la missione per tornare a Roma dove «mercoledì o al massimo giovedì approveremo la riforma della pubblica amministrazione», il premier non ha voluto mancare all'invito del primo ministro giapponese Shinzo Abe, con cui nell'ultimo anno ha creato un feeling politico e personale. «Anche lui sta approvando la riforma costituzionale - racconta Renzi - è più fortunato perché deve fare solo due passaggi alle Camere. Ma anche noi andremo fino in fondo e faremo il referendum».
Al di là della cortesia istituzionale, è il mercato nipponico a portare il capo del governo a 10.000 chilometri dall'Italia nonostante le tensioni politiche. «L'export è cresciuto del 4,1% ma dobbiamo sottolineare con forza il valore del made in Italy», dice davanti alla comunità italiana con rappresentanti di imprese come Carpegiani che da 25 anni vende gelati in Giappone e Armani con 120 punti vendita nel Paese. Con le nuove regole sulla sicurezza, inoltre, il premier italiano spinge per un ingresso importante di Finmeccanica nel Paese del Sol levante. «Senza arrivare ai dati tedeschi - è la previsione - se ci impegniamo sul'export possiamo aumentare il fatturato di 300 miliardi di euro in 10 anni». Ma è il 30% in più di investimenti stranieri in Italia a far dire al presidente del Consiglio che «l'Italia è ripartita».
Anche se, assicura, «non accettiamo offerte indiscriminate. Abbiamo detto no - racconta - alla prima gara per Ansaldo che prevedeva la chiusura di Reggio Calabria e nella seconda gara Hitachi ha accettato che lo stabilimento resti aperto». Insomma il messaggio per l'estero ma ancora più per l'Italia è «basta con la rassegnazione e basta piangersi addosso, rimbocchiamoci le maniche». E l'invito, nelle sue intenzioni, deve valere per tutti.
Citando i 2,7 milioni di turisti giapponesi in Italia il premier sollecita poi i sindaci a «mettere di più a posto le nostre città» convinto «lavoreranno di più nei prossimi mesi». È la mentalità giusta, l'entusiasmo, quello che conta. Lo sprone ai sindaci a «lavorare di più» ha sollevato però varie reazioni contrarie. Tra queste quella di Matteo Salvini: «Detto da colui che li ha derubati di soldi e poteri... Rimani in Giappone!" scrive su Twitter il segretario della Lega. Analogo il commento di Renata Polverini, deputata di Fi ed ex presidente della Regione Lazio: «Singolare che Renzi esorti i sindaci a fare il proprio mestiere ed a tenere pulite le città quando da una parte taglia loro i fondi e impone un anacronistico patto di Stabilità mentre, dall'altra, è rappresentato - addirittura nella Capitale - dal primo cittadino più incapace che Roma abbia mai conosciuto».
Al suo ritorno, domani, il premier dovrà affrontare le ultime battaglie parlamentari prima della pausa agostana. Oltre alla Rai, il pezzo forte è rappresentato dalla legge delega di riforma della pubblica amministrazione che dovrebbe ricevere in settimana (giovedì) il via libera definitivo del Senato a cui dovranno seguire una serie di decreti attuativi fondamentali per renderla davvero operativa. Quando sarà a regime la riforma «permetterà in 90 giorni - ha detto Renzi - di avere un sì o un no dalla pubblica amministrazione». Le Camere chiudono il 7 agosto e prima il governo vuol far approvare a Montecitorio, anche ricorrendo al voto di fiducia, il dl sugli enti locali, già votato la scorsa settimana al Senato tra non poche polemiche per la presenza di un taglio da 2,3 miliardi alla sanità per il 2015.

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