Nuova Provincia i dieci "saggi" verso l'accordo

Martedì 26 Agosto 2014
BELLUNO - (dt) Verso la Provincia, e oltre. Prima riunione, ieri, dei dieci «saggi» chiamati ad impostare il cammino delle elezioni provinciali. E prime discussioni anche sugli altri enti di governo del territorio, a partire dal Consorzio Bim. Perché le due partite sono facce diverse della stessa medaglia. Con due certezze al momento: l'election day è slittato al 12 ottobre, mentre i dieci «saggi» si rivedranno venerdì.
«Abbiamo tenuto una prima riunione esplorativa - fa sapere Jacopo Massaro, uno dei dieci "saggi" assieme a Perenzin, Vigne, Cesa, Todesco, Grones, Larese Filon, Bortolot, Soccal e De Pellegrin -. Ci siamo dati un metodo di lavoro e una scaletta degli impegni». Due le questioni sul tavolo: una sintesi delle linee programmatiche emerse giovedì scorso nell'assemblea con tutti i sindaci; e il rapporto tra enti diversi. «Dobbiamo evitare sovrapposizioni e creare sinergie positive per il territorio - prosegue Massaro -. Abbiamo parlato di come si rapportano ora i diversi enti (Provincia e Bim su tutti, ndr) e di come dovranno rapportarsi in futuro». Quanto ai nomi dei candidati per Palazzo Piloni, è ancora presto per avere i componenti del listone unico. Anche se Cadore e Agordino scalpitano, temendo una deriva tutta sbilanciata a favore dei Comuni della Valbelluna, a scapito delle «terre alte». «La mappa delle criticità la conosciamo bene - spiega ancora il sindaco di Belluno -. Le terre disagiate hanno bisogno soprattutto di strumenti operativi per colmare il disagio. Il tavolo di lavoro dei dieci serve a questo. Altrimenti i comuni più grandi avrebbero potuto fagocitare presidenza e consiglio provinciale, senza tener conto delle esigenze del resto del territorio».
Intanto, anche i sindacati entrano nel dibattito sul futuro della Provincia. Con temi e argomenti precisi: banda larga, infrastrutture, sviluppo turistico, agricolo e artigianale, viabilità sostenibile. «Per realizzare questi impegni - scrive Ludovico Bellini, segretario provinciale Cgil - sarà necessaria una direzione a livello provinciale che conosca le difficoltà del vivere in una provincia montana, libera da derive autonomiste prive di qualunque concretezza, che hanno alimentato solo illusioni».

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