Movida: via tappezzata di vomito

Lunedì 30 Marzo 2015
Anche la passeggiata delle mura vittima della movida. É stato l'ennesimo sabato "caldo" per il centro cittadino. Ieri mattina l'ultimo tratto di via Sottocastello portava le tracce di una serata trascorsa all'aperto, di bevute, bagordi e malessere. Di troppo alcool. Pozze di vomito chiazzavano l'asfalto, tutt'attorno erano state abbandonate bottiglie di aranciata contenenti fondi di vino rosso e bicchieri usati. Mozziconi di sigaretta e cartacce lasciate a terra completavano un quadro che dava tutta l'idea di aver ospitato un party notturno. Nulla di nuovo, certo. Le notti sbandate di via Sottocastello si sono solo spostate di qualche decina di metri rispetto ai festini consumati a ridosso delle abitazioni che si affacciano sulla via, con lancio di bottiglie e di altre immondizie all'interno dei giardini. In particolare di uno, la cui proprietaria si arrabatta da anni a pulire da sola, nonostante i numerosi appelli all'amministrazione. Nella zona, ormai, sono rimasti in pochi a lamentarsi. La rabbia ha lasciato il posto alla paura e all'arrendevolezza.
Eppure qualcosa, qui, è destinato a cambiare. Nel pacchetto anti degrado pensato dall'amministrazione Massaro insieme a Bellunum e al comando di polizia locale, infatti, sono previste iniziative anche per Sottocastello. L'intenzione è quella di ripulire una volta per tutte la zona e i giardini privati, per restituire alla passeggiata la dignità che gli spetta. Anche in piazza delle Erbe e nelle via adiacenti la storia continua a essere la stessa. Al vomito e all'immondizia denunciati a più riprese dai proprietari della Pasticceria bellunese, si sommano gli atti animaleschi sotto le finestre di via Cipro e del Cansiglio. «Se mi affaccio e invito i giovani ad allontanarsi rischio di venire coperta di insulti - racconta una residente che vuole restare anonima - perciò mi limito ad accendere la luce esterna, nella speranza di farli allontanare. Vedo ragazze accovacciate a fare pipì e al mattino trovo a terra bicchieri pieni di birra o, forse, di urina».

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