Medico a giudizio, non può lavorare

Giovedì 2 Ottobre 2014
Medico a giudizio, non può lavorare
Resterà sospeso, in via cautelare, dal servizio nella Usl 2 di Feltre perché, visto che si ritrova a processo per circonvenzione di incapace, se tornasse al lavoro provocherebbe un «pregiudizio alla credibilità» dell'azienda sanitaria. Questa la motivazione del rigetto del ricorso presentato dal dottor Maurizio Guglielmo, tramite il suo legale, l'avvocato Paolo Patelmo, contro la sospensione dal suo incarico decisa il 9 aprile con deliberazione della direzione generale dell'Usl 2. L'uomo finito al centro di una vicenda giudiziaria per l'eredità Ricci, del quale è beneficiario, al momento del rinvio a giudizio è stato subito sospeso dal servizio. Ora il tribunale di Belluno, sezione lavoro, con sentenza del 23 settembre scorso ha respinto, perché infondato, il ricorso presentato da Maurizio Guglielmo. Il giudice Anna Travia, ha ritenuto che il provvedimento con il quale è stata disposta la sospensione cautelare è, oltre che legittimamente adottato, adeguatamente motivato. Secondo la sentenza, infatti, «la permanenza in servizio di Maurizio Guglielmo, rinviato a giudizio per il reato di cui agli articoli..., commesso dal 2010 al 12.1.11 nei confronti di una persona anziana, provoca un pregiudizio alla credibilità dell'Usl 2 a causa del discredito che da tale permanenza potrebbe derivarle da parte dei cittadini». «Il giudice del lavoro ha motivato riportando il capo di imputazione del mio assistito - afferma l'avvocato Paolo Patelmo -. Quello è solo un'ipotesi accusatoria che necessita di un vaglio probatorio. Eppure il giudice lo ha sposato in toto, facendolo assurgere a verità provata». Insomma Maurizio Guglielmo deve ancora essere processato e eventualmente ancora condannato in primo grado. Eppure è stato rimosso dal suo lavoro per un anno, prorogabile fino a 5 anni. «È una questione di principio - prosegue l'avvocato Patelmo - presenterò immediatamente ricorso in appello».
In realtà ci sono anche altre accuse nei confronti del Guglielmo, ben più pesanti, scattate dopo il sequestro del pc dalla sua abitazione, nell'ambito dell'inchiesta per circonvenzione di incapace. Tra un milione e 800 mila file sono state trovate 5 file pedopornografici, non aperti. Il dottore si è trovato così indagato per detenzione di materiale pedopornografico, procedimento che va avanti al tribunale a Venezia (è di competenza della direzione distrettuale antimafia).
A Belluno invece Maurizio Guglielmo comparirà davanti al giudice nei prossimi giorni chiarire i suoi rapporti con Guido Ricci, morto per malattia nel settembre del 2013, che, secondo l'accusa, convinse a sottoscrivere un testamento olografo inserendolo come beneficiaria. L'eredità è stata sequestrata cautelativamente.

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