La pesca sportiva come volano per il turismo

Domenica 23 Novembre 2014
Fare turismo con la pesca, si può. Buttare l'amo su fiumi e laghi di montagna fa girare l'economia e, se la Federazione bacini di pesca delle Dolomiti l'ha capito da un po', ora è tempo ne prendano coscienza tutti. Questo voleva essere l'obiettivo del convegno organizzato ieri al centro Giovanni XXIII dal sodalizio che riunisce sotto il presidente Luigi Pizzico 10 bacini su 12 della provincia. Con circa 90mila presenze l'anno di cui 700 solo ad ottobre nei quattro bacini della parte alta della provincia a cui la Regione ha consentito di allungare la stagione di pesca, il settore punta a crescere e a diventare partner di consorzi e agenzie turistiche. I senatori Giovanni Piccoli e Raffaela Bellot e il segretario provinciale Cisl Anna Orsini, intervenuti al convegno, non possono che dirsi d'accordo. «Tutti hanno espresso pensieri favorevoli - spiega Pizzico - perché i dati lo dimostrano, non c'è nulla da fare: il territorio può guadagnare dalla pesca. Ne traggono giovamento strutture ricettive, bar e ristoranti, negozi di articoli sportivi e gli stessi cittadini con la creazione di nuovi posti di lavoro». Nell'occasione sono stati presentati anche i prossimi progetti della Federazione, attiva per la salvaguardia delle acque e delle specie ittiche del territorio. Tra questi, lezioni di formazione all'utilizzo degli elettrostorditori per il recupero del pesce in alveo, la manutenzione straordinaria dei laghi di Misurina e Antorno con lo sfalcio delle erbe acquatiche e la georeferenziazione dei luoghi di pesca.

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