BELLUNO - (dt) Legge Delrio prima, tagli agli enti locali poi. Da ultimo l'accorpamento della Camera di Commercio di Belluno con quella di Treviso. La misura è colma: Maria Antonia Ciotti chiama a raccolta i colleghi sindaci per puntare il dito contro chi ammazza la montagna e per «ribellarsi». Il primo cittadino di Pieve di Cadore ha scritto una lettera ai sindaci e alla presidente della Provincia. Il messaggio è chiaro, la richiesta pure. «In provincia di Belluno vediamo una continua perdita di centri nevralgici importanti - premette Ciotti, che cita come esempi la fusione della Camera di Commercio, quella della Cisl, e molte altre in programma -. Le persone che hanno fatto queste operazioni sono contro la nostra terra. Inutile lamentarsi se perdiamo servizi quando sono proprio i nostri rappresentanti a guidare questi interventi, mascherandoli come migliore funzionalità. Esattamente come stanno facendo le Poste, che chiudono gli uffici nel segno della managerialità». Dalle premesse alla richiesta: «Cari colleghi sindaci, non possiamo mettere via le contrapposizioni di parte e indicare con nome e cognome i protagonisti di queste scelte scellerate e cominciare a ribellarci contro questo sistema e queste persone? Io dico che ormai la pentola è piena e ha tracimato».
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