L'autonomia negata è tutta colpa del Partito Democratico. Ma anche contro chi

Venerdì 6 Febbraio 2015
L'autonomia negata è tutta colpa del Partito Democratico. Ma anche contro chi sembra aver perso il contatto con il territorio che lo ha eletto.
«L'emendamento era semplice e giusto, ma l'hanno respinto - il commento secco e laconico del Bard -. Il risultato del voto pur tra mille ragioni e distinguo dice con chiarezza chi è a favore dell'autonomia e chi invece in Parlamento non lavora per il Veneto e per Belluno, ma serve un altro padrone. Dice anche che in alcuni partiti la discussione sulle autonomie è giunta a una decisione unanime, in altri ognuno fa quel che gli pare (chiaro riferimento al Pd, che ha votato contro l'emendamento cofirmato da una sua senatrice, ndr). Gli interessi delle comunità sembrano assai lontani dall'aula della Camera dove, forse, arriva qualche eco lontana delle reali necessità che il governo locale ha». Nomi e cognomi precisi. E precisa appartenenza politica. Nella seduta del 27 gennaio scorso, l'emendamento in questione ha ricevuto 102 voti favorevoli e 313 contrari. Hanno votato favorevolmente 64 deputati del Movimento 5 Stelle, 16 della Lega Nord, 5 di Forza Italia, 7 del Pd (tra cui la proponente Simonetta Rubinato) e 3 del Gruppo per l'Italia. Se il Bard è chiaro nel trovare i "colpevoli", il Movimento 5 Stelle è fin troppo chiaro: «Il Pd è contro l'autonomia di Belluno: è arrivato a bocciare un emendamento firmato anche da un suo esponente di spicco (Simonetta Rubinato, ndr), la quale si è prestata a fare da specchietto per le allodole. Ma nei fatti questi soloni dell'autonomia delle chiacchiere si sono svelati biechi centralisti. Alessandra Moretti durante la sua visita in Comelico ha detto che ci sarà da parte sua un occhio di riguardo per il Bellunese, a cui verrà data rappresentanza in Giunta, e uno per le autonomie. Le sue sono chiacchiere e bugie: i fatti dicono che il partito di Alessandra Moretti è contro le autonomie».

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