Italicum, un'alleanza Bersani-Letta contro

Domenica 26 Aprile 2015
Italicum, un'alleanza Bersani-Letta contro
In vista del voto della Camera che, nel mese di maggio, dovrebbe vedere l'approvazione dell'Italicum, restano alte le tensioni tra governo e opposizioni e anche all'interno del Pd si è lontani dal raggiungimento di un accordo con la minoranza dem. Da un lato, i renziani mostrano fiducia nel successo finale della riforma elettorale, mentre, dall'altro, leader della sinistra del partito come Pier Luigi Bersani insistono nell'accusare Renzi di «indebite pressioni sul Parlamento che non può essere il governo a fare minacciando la propria caduta se l'Italicum non dovesse passare». Di contro è il presidente del Senato, Pietro Grasso, a dirsi «certo e fiducioso che la legislatura possa lavorare bene fino alla sua scadenza naturale». Dello stesso avviso anche la presidente della Camera Laura Boldrini che coglie la ricorrenza del 25 aprile come un «buon auspicio» in vista di una settima difficile a Montecitorio che vedrà il confronto sull'Italicum arrivare in Aula.
Alle accuse di Bersani, che sottolinea il rischio che l'Italicum porti a «un presidenzialismo senza contrappesi, per il quale il governo esercita pressioni che non gli competono dal momento che Costituzione e leggi elettorali non sono affare degli esecutivi», replica Maria Elena Boschi: aver portato la legge in Aula senza modifiche, nonostante l'Aventino delle opposizioni, dice la ministra delle Riforme, «non è una prova di forza. Si tratta piuttosto - sostiene la Boschi - di determinazione nel rispetto degli impegni presi con i cittadini che da nove anni aspettano una nuova legge elettorale». La titolare delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento si dice comunque fiduciosa che l'Italicum «sarà votato da una maggioranza ampia e compatta che confermerà il voto sulla legge dato dalla commissione Affari costituzionali».
Critico con Renzi e la sua determinazione ad andare avanti a qualsiasi costo sull'Italicum, Enrico Letta, riapparso da poco nell'agone politico: «Se vuoi andare veloce - ha osservato l'ex premier - corri da solo. Ma se vuoi andare lontano, se vuoi costruire, allora devi farlo insieme. La politica è condividere idee e fare cose insieme». A quanti, da diversi fronti, hanno avuto da ridire sull'aut aut del presidente del Consiglio - o Italicum o caduta del governo - replica il sottosegretario Luca Lotti a margine di una cerimonia per la Liberazione: «E' una scommessa di potercela fare a parte del governo. Si tratta del coraggio di mettersi in gioco. Lo stesso coraggio avuto dagli uomini e dalle donne di 70 anni fa». Fiducioso sull'esito delle prossime votazioni alla Camera anche il vicecapogruppo dem Ettore Rosato: «Il governo non cadrà. C'è una maggioranza che lo sostiene e il Pd sarà unito in aula come è sempre stato. Siamo un partito abituato ai dibattiti interni, trasparenti». A chiedere un atto di «coerenza» a FI è poi Maria Elena Boschi sottolineando che la stessa legge è stata votata al Senato dagli azzurri. Ma a non accettare «lezioni coerenza dal Pd» è Maurizio Gasparri: «Le regole si scrivono insieme. Renzi andrà a sbattere. L'Italicum non ci piace, lo votammo al Senato nell'illusione che Renzi rispettasse le nostre opinioni anche in altri ambiti. Faremo di tutti per cambiarla». Più duro ancora Beppe Grillo che su Facebook lancia un appello: «Fermiamo l'Italicum. Di fascismo ne è bastato uno, per il Pd evidentemente no».
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