Il parco di Mussoi? Ora è privato

Venerdì 25 Luglio 2014
Parchetto chiuso a Mussoi. Lo spazio, adibito a verde, che collega la scuola materna a via Gregorio XVI non è agibile. Ieri mattina la sorpresa. Stesa, a sbarrare la stradina, vi è la classica rete plastificata da cantiere. E un cartello, in bella vista, avvisa: proprietà privata. Eppure l'area dovrebbe essere ad uso pubblico. Ci passano i bambini dell'asilo, si siedono sulle panchine gli anziani. Tutti pensano, insomma, che il piccolo parco - nato due anni fa come tetto del sottostante supermercato - sia gestito dal Comune di Belluno. Così almeno, già nel 2012, il sindaco Jacopo Massaro aveva fatto intendere nelle assemblee pubbliche con la popolazione: un pò di tempo per le scartoffie e, oplà, il parchetto sarebbe passato dalla proprietà di Kanguro Supermercati alla gestione da parte del Comune capoluogo. Insieme alla sala per incontri pubblici, bella e pronta all'interno del complesso da poco edificato, ma non utilizzabile (ma questa è un'altra storia). Per capirne di più è meglio riavvolgere il nastro. Nel 2010 venne stilata una convenzione tra la vecchia proprietà e l'amministrazione dell'ex sindaco Antonio Prade: l'accordo prevedeva - oltre alla sala di quartiere e alla cessione di una porzione di terreno antistante la farmacia Baratto - la realizzazione da parte del privato di un'ampia superficie destinata a verde pubblico. Dotazioni - diciamola tutta - che vanno oltre gli standard minimi. I successivi acquirenti - Kanguro Supermercati - hanno ereditato la convenzione e si sono impegnati a creare l'area verde, arredata in stile minimalista, nell'autunno 2012, di concerto con i tecnici del Comune: lampioni a luci basse, panchine lineari, alberatura che si specchia sul vialetto di vetro. Ma chi si occupa oggi di manutenzione e pulitura? A carico di chi la responsabilità di infortunio di chi attraversa il verde «pubblico»? La Kanguro Supermercati - a suo dire - ha consegnato da molti mesi ai tecnici comunali la completa documentazione di collaudo: «Ma il sindaco continua procrastinare l'incontro con il notaio per il passaggio della gestione nelle sue mani». La chiusura, in realtà, pare essere solo un segnale, per dire datevi una mossa. Nessun braccio di ferro: «Il parco sarà riaperto non appena il Comune darà avvio all'operazione firme dal notaio». Secondo convenzione, quindi: con il parchetto gestito dall'amministrazione cittadina.

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