Il dietrofront di Alfano: «Tarvisio, la polizia resta»

Sabato 18 Aprile 2015
TRIESTE - L'appello al ministro dell'Interno Angelino Alfano ha sortito un rapido effetto: saranno garantiti i controlli anti-clandestini alla frontiera di Tarvisio, anzi al gran portale degli ingressi illegali, come la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani aveva chiesto nero su bianco dopo aver annunciato al Gazzettino un'iniziativa istituzionale forte in tal senso.
Il ministro, infatti, ieri ha risposto assicurando che «i dispositivi di controllo alle frontiere nordorientali non saranno indeboliti dalle esigenze di sorveglianza in occasione dell'Expo di Milano». Un tanto poiché «gli organici saranno reintegrati e il personale sarà organizzato nel territorio a cavallo del Friuli Venezia Giulia, attivando pattugliamenti congiunti italo-austriaci lungo gli assi ferroviari e stradali in funzione di contrasto all'immigrazione clandestina».
La situazione dei controlli rischiava infatti di diventare insostenibile: di recente, infatti, in vista dell'Expo e delle necessarie misure anti-terrorismo negli aeroporti lombardi, il Viminale aveva "distolto" 130 agenti di Polizia da tutti i settori di frontiera terrestre e di questi 54 dalla duplice frontiera della provincia di Udine con l'Austria e la Slovenia, andando ad attingere da un organico complessivo di 689 unità e prevedendo una rotazione quindicinale del personale.
Alfano presta questa garanzia per due ragioni: innanzitutto saranno avviati nelle prossime settimane i pattugliamenti misti italo-austriaci su strade e linea ferroviaria nel Tarvisiano, come prevedono gli accordi Roma-Vienna (con possibile ampliamento dell'esperienza alla Polizia slovena).
Ma ancor più, scrive il ministro a Serracchiani, già dal 15 maggio agli scali aeroportuali della Lombardia sarà assegnato un contingente di Forze dell'ordine di nuova nomina. Così una larga parte degli agenti friulani "dirottati" all'Expo potrà tornare sulle frontiere dell'Est del Nordest.
«Non vogliamo creare allarmismi, non vogliamo approfittare di questa situazione per fare propaganda elettorale», ripete Serracchiani alla vigilia dell'adunata leghista con Matteo Salvini attesa per oggi alle 18 nella friulanissima Cividale. «Il nostro unico obiettivo - aggiunge - è porre in sicurezza le frontiere e fornire rassicurazioni ai nostri cittadini».
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