PONTE NELLE ALPI - Tutto il giorno, dalla mattina presto, dietro il bancone a lavorare, lasciando l'abitazione vuota: tornare a casa e trovare l'appartamento svaligiato. È l'incubo che ha vissuto venerdì il M.D.R., titolare del bar Simpaty di Viale Dolomiti e Polpet. Il colpo è avvenuto in via Sant'Andrea a Polpet, nell'ampio complesso residenziale, al civico 7. Il furto è stato denunciato ai carabinieri della stazione di Ponte nelle Alpi.
«Siamo rientrati intorno alle 20 e 30 - spiega il barista - e abbiamo visto che la saracinesca era alzata. Abbiamo subito capito». Con lui infatti c'era anche la moglie, che quella sera, al contrario della routine era rientrata tardi, di solito rincasa verso le 19. I malviventi hanno agito indisturbati alla ricerca di contanti e oggetti di valore. «Sicuramente - prosegue M.D.R. - sono arrivati dopo le 17 e 30 perché prima alcuni dei residenti erano fuori e non hanno visto nulla di anomalo». I malviventi hanno alzato la saracinesca con appositi attrezzi e hanno forzato la finestra del bagno. Una volta all'interno sono andati subiti nella camera da letto principale e hanno aperto i cassetti dei comodini, armadi e altro. Hanno trovato oro, gioielli, collane e hanno preso tutto. Poi sono fuggiti prima che i proprietari rincasassero. Introno alle 20 e 30 dopo la giornata di lavoro nel bar il commerciante con la moglie torna a casa. A quel punto non gli è rimasto che fare la conta dei danni. «Non sappiamo ancora quanto hanno preso di preciso - spiega il barista - ma quegli oggetti erano ricordi personali, monili di famiglia». Ricordi che sono stati rubati alla famiglia di via Sant'Andrea, 7J a Polpet dagli ignoti che forse in un raid indiscriminato tra le case erano a caccia di valori. Ma c'è anche l'ipotesi che chi ha agito potesse conoscere le abitudini dei proprietari e contare sulla loro assenza per lavoro, andando in casa a caccia forse dei contanti del bar. «Non penso che cercassero gli incassi - conclude il barista - penso che si sia trattato di un colpo come altri, che come ho sentito sarebbero accaduti in zona».
«Siamo rientrati intorno alle 20 e 30 - spiega il barista - e abbiamo visto che la saracinesca era alzata. Abbiamo subito capito». Con lui infatti c'era anche la moglie, che quella sera, al contrario della routine era rientrata tardi, di solito rincasa verso le 19. I malviventi hanno agito indisturbati alla ricerca di contanti e oggetti di valore. «Sicuramente - prosegue M.D.R. - sono arrivati dopo le 17 e 30 perché prima alcuni dei residenti erano fuori e non hanno visto nulla di anomalo». I malviventi hanno alzato la saracinesca con appositi attrezzi e hanno forzato la finestra del bagno. Una volta all'interno sono andati subiti nella camera da letto principale e hanno aperto i cassetti dei comodini, armadi e altro. Hanno trovato oro, gioielli, collane e hanno preso tutto. Poi sono fuggiti prima che i proprietari rincasassero. Introno alle 20 e 30 dopo la giornata di lavoro nel bar il commerciante con la moglie torna a casa. A quel punto non gli è rimasto che fare la conta dei danni. «Non sappiamo ancora quanto hanno preso di preciso - spiega il barista - ma quegli oggetti erano ricordi personali, monili di famiglia». Ricordi che sono stati rubati alla famiglia di via Sant'Andrea, 7J a Polpet dagli ignoti che forse in un raid indiscriminato tra le case erano a caccia di valori. Ma c'è anche l'ipotesi che chi ha agito potesse conoscere le abitudini dei proprietari e contare sulla loro assenza per lavoro, andando in casa a caccia forse dei contanti del bar. «Non penso che cercassero gli incassi - conclude il barista - penso che si sia trattato di un colpo come altri, che come ho sentito sarebbero accaduti in zona».
