Guerra all'Isis, la Merkel schiera Tornado e flotta

Lunedì 14 Dicembre 2015
Per la terza volta dal 1945, la Germania torna in guerra. Questa volta scende in campo contro l'Isis, e senza un mandato Onu. I primi due interventi li decise il cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder, in Kosovo nel 1999 contro la Serbia e poi, dopo l'attacco alle Torri gemelle a New York, in Afghanistan contro i talebani. L'ultimo, in Siria, lo ha deciso, ieri, una donna, la cancelliera cristiano democratica, Angela Merkel. Tutte e tre le volte si tratta di operazioni fuori dei confini Nato. Dopo l'11 settembre 2001 Schroeder assicurò a Washingrton «solidarietà incondizionata». Dopo gli attentati di Parigi il 13 novembre scorso, la Merkel ha promesso alla Francia «qualsiasi appoggio». E ieri ha detto: «L'Isis non si convince con le parole, ma deve essere combattuto con mezzi militari».
Nel suo incontro mercoledì sera all'Eliseo con il presidente francese Francoise Hollande - che giorni prima aveva invocato l'articolo 42.7 del Trattato di Lisbona che prevede l'appoggio degli alleati europei in caso di attacco - alle parole sono seguiti i fatti: Parigi ha chiesto un maggiore impegno della Germania nella lotta al terrorismo islamico e la cancelliera ha mantenuto la parola. La Germania scende in campo militarmente, un altro tabù infranto. Berlino in realtà voleva tenersi alla larga dai raid aerei ma l'escalation del terrore ha imposto un'altra agenda: la Germania invierà nella regione - dove già da settimane Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia e stati arabi conducono bombardamenti aerei - fra i quattro e i sei aerei da ricognizione Tornado.
Gli aerei non bombarderanno, ma un coinvolgimento militare della Bundeswehr è evidente: forse già prima di Natale i soldati saranno in guerra. Inoltre la Bundeswehr invierà una nave da guerra e un aereo cisterna (forse più di uno) per il rifornimento in volo di carburante degli aerei da combattimento americani e francesi della coalizione anti-Isis in modo che possano così condurre interventi notevolmente più lunghi. Inoltre sarà fornita ricognizione satellitare per l'individuazione degli obbiettivi.
La nave da guerra dovrebbe proteggere la portaerei francese Charles de Gaulle inviata nel Mediterraneo orientale. Le operazioni militari saranno dirette da un'altra donna, la ministra della Difesa, Ursula von der Leyen (Cdu). La decisione, che fra mezze frasi e parole vaghe del portavoce del governo era nell'aria da giorni, è stata presa dalla Cancelliera Merkel in una riunione ieri mattina a Berlino con i ministri competenti. Nel pomeriggio i gruppi parlamentari Cdu-Csu e Spd, ovvero i partiti della grande coalizione fra cristiano democratici e socialdemocratici, si sono riuniti per esaminare la decisione. Per il mandato dell'operazione militare è necessario il voto del Bundestag, dove però il governo di grande coalizione può contare su una ampia maggioranza. Le consultazioni del Bundestag dovrebbero cominciare già la settimana prossima.
Dopo l'annuncio dell'invio dei Tornado, la Linke (Sinistra), all'opposizione, ha criticato la decisione mettendo in guardia peraltro contro un maggiore rischio di attentati in Germania: «Il coinvolgimento militare non servirà a una descalation del conflitto né a fermare la dinamica dell'islamismo militante», ha detto il leader Bernd Riexinger. Per i Verdi, pure all'opposizione, nulla sarebbe necessario un mandato dell'Onu. In ogni caso, in termini di numeri, anche se Verdi e Linke votassero contro la missione, essendo in minoranza, non cambierebbe nulla.
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