La cena dei dubbiosi. Il progetto di razionalizzazione delle reti elettriche non convince. Tanto che martedì sera, quattro consiglieri comunali hanno studiato il progetto, ampliando lo sguardo oltre i confini comunali di Belluno. Del resto, tra pochi giorni (entro la prima settimana di maggio) verrà portata in consiglio comunale l'ennesima delibera relativa all'affaire Terna. E il Comune capoluogo sarà chiamato a decidere se approvare o meno la proposta di Terna di aggiungere un ulteriore alternativa progettuale al piano di razionalizzazione. Quindi l'occasione per i dubbi è legittima. Martedì, Biagio Giannone, Simonetta Buttignon, Andrea Cervo e Lorena Ghirardini (consiglieri di In Movimento) hanno cenato con gli attivisti dei comitati civici di Andreane, Levego, Ponte nelle Alpi e Castion, per capire la situazione e soprattutto capire come muoversi rispetto all'aggiunta di un nuovo tracciato proposta da Terna. Unanime il dubbio sulla bontà dell'intero progetto. «Il piano di razionalizzazione, così come è stato presentato, è una nefandezza per il territorio - afferma Simonetta Buttignon -. Una speculazione che non persegue gli obiettivi dichiarati da Terna. Il nocciolo del problema è e rimane la stazione elettrica di Ponte nelle Alpi». I consiglieri voteranno «no» alla nuova proposta? «Abbiamo dei dubbi e ci stiamo informando - conclude Buttignon -. Ma questo non significa che siamo dei dissidenti».
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