E la Boldrini se la prende con i trevigiani:

Giovedì 30 Luglio 2015
«Treviso non è razzista, ma i suoi cittadini non conoscono la realtà di queste persone. Capisco la paura e il sentirsi oppressi da questa presenza, ma quelle che vengono nel nostro Paese sono famiglie che non hanno scelto di lasciare il loro Paese, ma vi sono state costrette». Laura Boldrini, Presidente della Camera, torna così sui fatto di Quinto, sulla rivolta dei residenti scoppiata dopo l'arrivo di 101 migranti richiedenti asilo in due palazzine già abitate da una decina di famiglie trevigiane. Mossa che poi è costata il posto al Prefetto Maria Augusta Marrosu. Ma queste parole pronunciate durante la trasmissione di Rai Tre Agorà sono bastate per scatenare la reazione della Marca.
Il primo a replicare è il sindaco di Treviso Giovanni Manildo: «Concordo con la Presidente Boldrini quando dice che Treviso non è razzista, meno quando dice che non conosciamo la realtà. Quello che è accaduto a Quinto non ha nulla a che vedere con il razzismo: ci sono solo dei cittadini allo stremo.. Serve un coordinamento. Auspico che il nuovo Prefetto voglia lavorare proprio in questa direzione».
Molto arrabbiata è invece il sindaco di Casier Miriam Giuriati, altro esponente di spicco del Pd trevigiano, che quei 101 migranti li ha accolti nel proprio territorio: «Ho letto metà delle dichiarazioni della Boldrini e poi ho smesso perché mi stavo innervosendo - ammette - sembra che quando uno prende l'aereo e atterra a Roma dimentichi come si lavora nei comuni. Sono dichiarazioni imbarazzanti. Inviterei la Bordini qui. E i trevigiani non solo non sono razzisti, ma conoscono benissimo l'immigrazione e le sue difficoltà. Mi piacerebbe che queste persone ci dessero una mano, magari anche stando zitte». Il Presidente della Camera ha poi accusato certe forze politiche di alimentare le tensioni per aumentare il consenso. E anche senza nominarla mai, il pensiero è andato alla Lega. Immediata la replica del consigliere regionale del Carroccio Riccardo Barbisan: «La Lega si è solo messa al fianco della popolazione esasperata che si era addormentata a casa sua e si è svegliata in un campo profughi». (((caliap)))
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