E con i poster sui muri e ai gazebo cresce la voglia di tornare alla dracma

Venerdì 3 Luglio 2015
ATENE - Una dracma che spezza una moneta da un euro. E' l'immagine che, ieri, è comparsa su alcuni muri di Atene e sui poster appesi ai gazebo della propaganda del No. E non sono quattro gatti i tifosi del ritorno al vecchio conio, che in fondo non dispiace neppure a Tsipras e a Varoufakis. La pazza voglia di dracma può contare su una strana alleanza. Quella tra i poveri e i ricconi. Tra i comunisti e gli armatori. Tra i duri del pugno chiuso di Syriza (insieme agli anarchici della comunità bakuniniana del quartiere ateniese di Exarcheia e i reduci del KKE) e i magnati della finanza ellenica con sedi a Londra, Parigi, New York, Montecarlo. Nella Grecia da neorealismo c'è questo aspetto surreale che colpisce. Alcuni dei grandi armatori - i padroni delle flotte al porto del Pireo, dove su un muro c'é scritto spiritosamente: «Torna a casa dracma, tutto é perdonato» - finanziano il partito di Tsipras. E uno su tutti: l'immensamente ricco petroliere e imprenditore dei media Vardis Vardinoyannis che é schierato con il No. Forse sono goscisti i padroni della Grecia che stanno all'estero? Ma figuriamoci. Difendono Alexis il ragazzo rosso, e il suo governo descamiciado, perché ha esentato i super capitalisti dal pagamento delle tasse per le loro infinite e molteplici attività sul suolo nazionale. Un governo rigorista filo-europeo li obbligherebbe a versare le imposte. E una moneta debolissima come sarebbe la dracma, tanto loro la vedrebbero da lontano e continuerebbero a operare con altro denaro, svaluterebbe l'intero sistema Grecia. Rendendo molti suoi pezzi più facili da acquistare, a prezzi stracciati, da parte di chi i soldi ce li ha e sono soldi veri. Lungo la strada che porta al Pireo, si vede una costruzione che sta crescendo ed é la nuova agorà delle culture progettata da Renzo Piano con i 600 milioni la Niarchos Foundation, gli eredi del celebre armatore famoso quanto Onassis, hanno regalato ad Atene. E questa dinastia sparsa per il mondo é una dinastia più favorevole al Sì che al No nel Greferendum. Vangelis Marinakis, il proprietario della squadra dell'Olympiacos e di molto altro, tresca con Alba Dorata che controlla la sua curva minaccia i giornalisti con i propri gorilla quando scrivono cose sgradite, e tifa vecchia moneta e Tsipras.

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