Dei "pagherò" alternativi alla moneta unica Ma il prezzo da pagare sarebbe la svalutazione

Martedì 7 Luglio 2015
ROMA - Dal punto di vista giuridico-finanziario, la strada pare segnata. Se le banche greche resteranno senza la liquidità della banca centrale europea - cosa che avverrebbe quasi inevitabilmente dal 20 luglio in poi in assenza di un'intesa politica - Atene inizierà il percorso che porta di fatto all'uscita della moneta unica. Se nel Paese non ci saranno abbastanza euro, il governo, impossibilitato a finanziarsi sul mercato e senza nuovi prestiti di Stati o istituzioni, non potrà fare a meno di emettere un qualche strumento di pagamento alternativo: pezzi di carta più o meno improvvisati, almeno in una prima fase.
Il precedente invocato dall'ormai ex ministro delle Finanze Varoufakis è quello dei cosidetti Iou adottati dallo Stato della California nel 2009. L'acronimo sta per “I owe you” ovvero “ti devo”: impossibilitato a pagare i creditori a causa di una crisi di liquidità, lo Stato allora guidato da Arnold Schwarzenegger emise questi titoli per un breve periodo, ripagando poi circa due miliardi di dollari. Ma le analogie con il caso greco non sono molte: la crisi californiana fu indotta dalla recessione economica generale, ma anche dell'incapacità dell'assemblea legislativa di accordarsi su una adeguata manovra di bilancio per il disaccordo tra democratici e repubblicani. Nonostante il rifiuto dell'amministrazione federale di intervenire per garantire le obbligazioni dello Stato, non c'era dubbio sul fatto che la California avrebbe continuato ad usare il dollaro come moneta.
Per la Grecia invece la nuova valuta potrebbe essere provvisoria solo se adottata in attesa di una soluzione politica. In caso contrario si affiancherebbe all'euro, non solo nei rapporti tra lo Stato e i suoi creditori ma anche nelle altre transazioni tra privati. I “pagherò” passerebbero di mano in mano, ma nessuno naturalmente li accetterebbe al valore nominale in euro: il che vuol dire in concreto una robusta svalutazione.
È chiaro che prima o poi il passaggio alla nuova valuta dovrebbe essere formalizzato in qualche modo, dopo un periodo di doppia circolazione. Anche in questo contesto però resta tutto da risolvere il problema istituzionale della permanenza della Grecia nell'Eurozona. Al momento non sono previste procedure per l'uscita, se non attraverso la rinuncia a far parte dell'Unione europea nel suo insieme.
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