Cercasi capannone per musulmani

Mercoledì 17 Dicembre 2014
Belluno come Arten. La cittadella musulmana cerca nuovi spazi. Nell'immediata periferia del capoluogo potrebbe aprire un centro islamico. Non una moschea e nemmeno una zona commerciale, piuttosto uno spazio di preghiera e di ritrovo per i discepoli di Allah.
Il gruppo che sta setacciando il territorio ha le idee chiare, si sta concentrando nella zona commerciale dietro via Tiziano Vecellio alla ricerca di immobili ampi, sui 300 metri quadri circa, da adattare alle proprie esigenze e, soprattutto, da acquistare. Niente spazi in affitto, la caccia si sta concentrando su edifici in vendita, ex fabbriche o spazi di vendita, da rilevare così come sono, con eventuali macchinari e materiale al loro interno. I primi sopralluoghi sono già stati fatti una ventina di giorni fa su almeno due capannoni, uno in zona Fercom e uno in zona Lidl, ma sembra non sia stato ancora concluso nessun affare. E, d'altra parte, nessuno dice nulla. Per la comunità musulmana di Fonzaso "Un passo verso la speranza" e per quella di Ponte nelle Alpi, l'intero progetto è una novità a cui, in fondo, non ci credono poi molto.
«Non so di cosa si tratti - dichiara Aziz, di Ponte nelle Alpi - io non ne ho mai sentito parlare da nessuno di noi. C'è il progetto di Fonzaso e basta, forse prima di decidere per Arten erano stati contattati i proprietari di altri immobili, ma poi tutto è stato abbandonato perché la scelta si è concentrata nel basso Feltrino». Eppure non sembrerebbero stare così, le cose. Il cantiere feltrino di via San Rocco, nell'edificio dell'impresa Samaria Costruzioni srl acquistato dall'associazione islamica "Un passo verso la speranza", è infatti avviato da tempo. Almeno da due anni. Quello di Belluno, sarebbe una novità. Potrebbe essere il secondo centro di ampie dimensioni della provincia, non paragonabile a quello di Arten (con tanto di supermercato, macelleria, una scuola di inglese e arabo, uno studio televisivo), no certo, ma sicuramente destinato ad accogliere l'attività e la preghiera di un centinaio di religiosi.

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