Bollino nero a febbraio e gennaio: 2 morti e feriti

Lunedì 2 Marzo 2015
BELLUNO - Il calendario dice marzo, l'allarme valanghe rimane basso, ma i fatti dicono che è meglio non fidarsi. La tragedia di ieri, nei pressi di Misurina, ha provocato una vittima e due feriti gravissimi. Ma la lista dei precedenti, tra valanghe, feriti e danni, è lunghissima.
Il 7 febbraio scorso, giornata da bollino nero, ci furono diverse slavine sulle nevi dolomitiche. A Cortina una famiglia olandese di Utrecht ha visto la vacanza trasformarsi in tragedia: un giovane di 24 anni, che sciava con i genitori e due fratelli, ha perso la vita sotto un'enorme slavina (500 metri di fronte, 300 di lunghezza) staccatasi sotto il Monte Averau, sul versante di Colle Santa Lucia, mentre faceva fuoripista, nel comprensorio del Col Gallina-5 Torri. Mentre in mattinata altre due valanghe si erano verificate sul Faloria, fortunatamente senza danni a cose o persone. Valanga anche il 17 gennaio a Cortina: un turista canadese era salito a sciare nel comprensorio del Faloria. In un fuoripista il manto instabile ha ceduto e si è trasformato in un'improvvisa valanga che lo ha sommerso quasi per intero. Si è salvato grazie all'Abs. Tragedia anche l'11 gennaio scorso, sul Piz Boé (gruppo del Sella tra le province di Bolzano, Trento e Belluno): una slavina di grandi dimensioni ha travolto quattro scialpinisti della Val Badia, provocando un morto, Luca Valentin, idraulico di 31 anni di Corvara, e un ferito.
Anche nel 2014, con i grandi quantitativi di neve presenti in quota, le slavine erano state tante. A fine febbraio avevano provocato la chiusura di tratti di strada sul Giau e sul Passo Rolle. Mentre il 25 marzo una valanga di vaste dimensioni nei pressi del Rifugio Scotter (sull'Antelao) aveva fatto temere il peggio a San Vito di Cadore. Fortunatamente, nessun ferito.
Damiano Tormen

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