Bergoglio e Mattarella: impegno per i migranti E la Lega attacca il Papa

Domenica 19 Aprile 2015
Bergoglio e Mattarella: impegno per i migranti E la Lega attacca il Papa
ROMA - Accoglienza dei profughi, allarme lavoro, un passaggio sul delicatissimo tema del genocidio degli armeni e tanta sintonia sui temi etici e sociali. Il tutto condito con grande attenzione al rispetto delle diversità istituzionali che sempre persistono tra un ruolo laico, come quello di un presidente della Repubblica, e uno spirituale come quello del pontefice. Ecco il menù del primo contatto in assoluto tra Sergio Mattarella e papa Bergoglio. Una visita di sostanza a partire dall'allarme immigrazione e dei suoi sempre più evidenti collegamenti con il terrorismo fondamentalista musulmano. Tema assai politico, nell'affrontare il quale il papa argentino non si è tirato indietro garantendo al capo dello Stato la propria incessante opera di convincimento e sensibilizzazione verso i Paesi europei che sembrano ancora non cogliere in pieno la portata del fenomeno.
Il Papa, dopo aver espresso «gratitudine per l'impegno che l'Italia sta profondendo per accogliere numerosi migranti che a rischio della vita chiedono accoglienza», ha colto l'essenza delle preoccupazioni italiane: «Non dobbiamo stancarci - ha scandito nel discorso ufficiale - nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale». «L'Italia è impegnata con generosità e invoca da tempo - gli ha fatto eco Mattarella - un intervento deciso dell'Unione Europea per fermare questa continua perdita di vite umane nel Mediterraneo, culla della nostra civiltà».
Di deciso, per ora, c'è stato invece l'intervento di Matteo Salvini che ha subito sfoderato il sarcasmo: «C'è il Papa che ringrazia il presidente Mattarella per quello che l'Italia fa per gli immigrati - ha polemizzato il segretario della Lega - Mi piacerebbe che lo ringraziasse anche per quello che l'Italia fa per gli italiani, Sono tutti occupati e preoccupati di aiutare colui che arriva dall'altra parte del mondo, quando ci sono milioni di nostri cittadini, di nostri vicini di casa che soffrono, che non hanno, che non mangiano, che non dormono. Chissà quando anche i vescovi si accorgeranno che il bisogno c'è pure sul pianerottolo di casa nostra, oltre che dall'altra parte del mondo». Presa di posizione che ha scatenato un mare di polemiche, con il centrosinistra ad accusarlo di «furia distruttiva senza limiti»: parole del vicecapogruppo Pd alla Camera Cesare Rosato che sottolinea la «svolta anticlericale della Lega».
Un altro tema toccato in Vaticano è stato quello della disoccupazione. «La carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità», ha sottolineato papa Francesco. Un buco nero che toglie il futuro ai giovani e mina la tranquillità delle famiglie, ha raddoppiato Mattarella: «Il dramma della disoccupazione e delle nuove povertà rischia di inghiottire il futuro di intere generazioni. Si impone una visione dello sviluppo economico e sociale che sappia rimettere al centro la persona e la famiglia».
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