«Sono scossa, è da tempo che ci minacciano»

Sabato 30 Maggio 2015
La maestra Lucia, 62 anni, dopo aver passato una notte in osservazione all'ospedale Ca' Foncello, è tornata a casa ieri verso le undici. Ha evitato di parlare, si è solamente sfogata con alcune persone vicine. È la vittima dell'aggressione avvenuta davanti alla scuola materna di San Paolo. Giovedì nel primo pomeriggio è stata attirata nel parcheggio e affrontata da un uomo di 26 anni visibilmente irritato dalle tante voci che circolano in questi giorni, dalle insinuazioni che coinvolgono pesantemente le maestre. Ha quindi aggredito Lucia dandole un pugno in faccia e rompendole l'arcata sopraccigliare.
«Non voglio ripensare a quello che è successo. Sono ancora scossa», ha detto la maestra tornando a casa. E chi è riuscito a contattarla ha confessato: «Non so cosa vogliano quelle persone. È da un po' che ci accusano e ci minacciano». Da 19 anni lavora in quella scuola e situazioni del genere non le sono mai capitate: «Questo è da sempre un istituto modello. Anche genitori che abitano in altre zone della città vengono a iscrivere i loro figli qui».
Ma da qualche settimana il clima è cambiato. Da quando sono cominciate a circolare le voci più disparate. La prima parlava di una maestra un po' troppo severa con un bambino. Tutte chiacchiere, ma subito riportate al preside per le dovute verifiche. Le chiacchiere però si sono poi trasformate in dubbi e in sospetti addirittura di abusi sessuali conditi con racconti di situazioni orribili se mai fossero veramente accadute. Alcune maestre sono finite nell'occhio del ciclone, ma anche tra i genitori la tensione è cresciuta fino a sfociare, due settimane fa, in una rissa tra due mamme nel piazzale.
Una situazione complicata che spetta al preside Gianni Maddalon gestire: «Dobbiamo preservare la serenità dei bambini - spiega - quindi la scuola funziona nell'assoluta normalità. I genitori ci hanno ringraziato. E gli insegnanti sono venuti al lavoro nonostante l'aggressione di ieri (giovedì, ndr). Anzi, colgo l'occasione per fare gli auguri alla maestra aggredita. È in corso un'indagine e noi faremo di tutto per non intralciarla. Ma facendo in modo che i bambini vivano le giornate in modo normale». Sulle accuse di abusi ribatte: «Ogni racconto è un racconto. Poi bisogna vedere quali sono i fatti. Le cose raccontate sarebbero orribili anche solo se fossero vere all'uno per cento. Io sono convinto che non sia successo nulla».

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