«Pronti a una parata con i cani»

Domenica 1 Febbraio 2015
«Pronti a una parata con i cani»
Scala mobile di fuoco: la battaglia dei ciechi diventa nazionale. Non accenna a spegnersi la querelle nata attorno al divieto, per i non vedenti, di accedere alla scala mobile che unisce il parcheggio di Lambioi con piazza Duomo accompagnati dal proprio cane guida. «Vietare l'ingresso a loro significa vietarlo a noi», commenta ancora una volta stizzita la vice presidente provinciale Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) e referente regionale per i cani guida, Simona Zanella, interpellata sulla questione sempre d'attualità.
Dopo anni di lotte e tentativi di dialogo con l'amministrazione Massaro la donna ha ora rimbalzato la questione al presidente nazionale Mario Barbuto. «Credo sia mio dovere far sentire la nostra voce al livello più alto - propone Barbuto, chiamato in causa nel dibattito scoppiato online sulla questione -. Organizziamo una parata con i nostri cani e rompiamo le regola dei divieti. Personalmente ci sarò. Come presidente nazionale sarà mio dovere esserci». La querelle ha insomma varcato i confini provinciali e ha assunto importanza nazionale. Il sindaco, da parte sua, ribadisce che il divieto deriva da una legge nazionale e che lo stesso ministero dei trasporti, interpellato sulla questione, ha risposto con un categorico «no».
Intanto da qualche settimana ha fatto la sua comparsa ai due ingressi della scala mobile un cartello che a chiare lettere vieta l'ingresso ai cani guida. A volerlo, proprio per evitare fraintendimenti da parte di non vedenti poco ferrati sulle leggi, è stata la stessa Uici. «Continueremo a batterci più di prima perché questo assurdo divieto venga tolto - spiega Zanella - ma il cartello ci sembrava doveroso, per dovere di informazione verso chi arriva da fuori e parcheggia a Lambioi, convinto di poter poi salire le scale mobili con il proprio cane. Se dici di no all'animale dici di no alla persona, per noi, e questo è inaccettabile». Si tratterebbe di discriminazione, un bello schiaffo in faccia ai diritti che l'Uici ha tutte le intenzioni di combattere sul campo. A colpi di manifestazioni, dimostrazioni di piazza e, se dovesse essere necessario, anche denunce.

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