«Meno soldi alla politica»

Venerdì 19 Settembre 2014
Una, dieci, mille Acc. Il caso dell'azienda zumellese si erge a modello nazionale. Per il mondo sindacale e anche per il mondo politico. Non ha dubbi Roberto Toigo, che ieri è stato riconfermato nella segreteria nazionale della Uil. Il sindacalista feltrino, "nato" nella vecchia Zanussi di Mel, sarà ancora (per i prossimi quattro anni) segretario organizzativo della Uilm, la sezione metalmeccanici della Uil. A Roma dal settembre 2001 e attivo nella segreteria nazionale dal 2009, Toigo è anche nel cda di Cometa (fondo pensione dei metalmeccanici), di Fondapi e Metasalute (fondo sanitario integrativo dei metalmeccanici).
Vista da fuori, com'è la situazione dell'industria metalmeccanica bellunese?
«A Belluno c'è sofferenza, come nel resto d'Italia. Quello che succede e sta succedendo a Belluno è in miniatura quello che sta succedendo nel resto d'Italia. Un'azienda come Acc è stata portata come esempio al congresso nazionale Uilm (che si sta svolgendo proprio in questi giorni a Reggio Calabria, ndr) per delineare il quadro nazionale. È un esempio di come deve comportarsi il sindacato, che deve fare le battaglie per difendere i posti di lavoro e le imprese, anche arrivando al limite della sopportazione».
Il sindacato, insomma, fa il suo. E la politica?
«D'accordo che è un momento difficile, ma non vedo cambi di rotta: i lavoratori si riducono gli stipendi, i costi della politica rimangono invariati. Non ci sono certezze sugli ammortizzatori sociali, non ci sono politiche serie per l'occupazione giovanile, siamo schiavi di un'Europa che ci chiede i compiti a casa senza garantire possibilità di sviluppo. Come ha detto il mio segretario Angeletti, mentre il premier è pieno di sè, noi rimaniamo pieni di se».
Esiste una soluzione percorribile?
«Se il Paese non investe, non si crea lavoro. Ma quale imprenditore vorrebbe investire in un Paese in cui la burocrazia e il costo del lavoro sono al limite del proibitivo? La politica faccia la sua parte».

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