«Bisogna informare gli immigrati»: l'appello a Comuni e cooperative

Mercoledì 28 Gennaio 2015
BELLUNO - Emigrati, negato l'asilo al 90% dei richiedenti: è attualmente fermo a 175 il numero dei cittadini stranieri sparsi nel territorio provinciale da Feltre a Zoldo, e la metà di loro ha già avuto l'audizione in commissione per l'ottenimento dell'asilo politico. In molti sono con il fiato sospeso in attesa della risposta. Qualcuno l'ha già ottenuta e i "no" sono tanti. A tutti, finora, è seguito il ricorso al tribunale di Trieste, l'ultima speranza a cui aggrapparsi per non rimpatriare. Anche per questo ieri, nella riunione di coordinamento in prefettura alla presenza del viceprefetto vicario Carlo De Rogatis, dei rappresentanti del Comuni coinvolti nel sistema di accoglienza, delle forze dell'ordine, delle Usl, della direzione territoriale del lavoro, delle cooperative che stanno ospitando gli emigrati, del Comitato d'Intesa e della Caritas, tra i temi nel piatto c'era l'informazione. Ovvero spiegare ai cittadini stranieri i loro diritti, cosa possono e cosa non possono fare sia nel caso ottengano l'asilo sia nel periodo precedente l'esame della commissione. Le cooperative a cui è affidata la gestione dei 175 sono state invitate a farlo, ieri, fornendo spiegazioni chiare e semplici su tutto il quadro normativo. Perché questi sono mesi di grande fermento, nelle strutture e negli appartamenti in cui gli stranieri sono accolti, con le audizioni alla commissione di valutazione che si susseguiranno da qui in avanti per circa 80 di loro, quindi l'attesa della risposta e l'eventuale ricorso. Quel che è certo è che il loro numero non aumenterà. «Non sono infatti previsti nuovi arrivi a Belluno - annuncia l'assessore al sociale Valentina Tomasi - e gli ultimi assegnati al territorio risalgono a prima di Natale, in sostituzione di altri che se ne erano andati uscendo dal sistema di assistenza. Per quanto riguarda quelli ospitati a Belluno, le iniziative di volontariato procedono e a breve avremo anche il nuovo calendario degli interventi, all'aperto e negli edifici comunali».

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