Stipendi più pesanti dal 2014: ipotesi
una tantum da 120 a 250 euro

Lunedì 7 Ottobre 2013 di Michele Di Branco
Bonanni e Giovannini
ROMA - Taglio all’Irap e ai contributi Inail pagati dalle imprese e aumento delle detrazioni Irpef concentrato sulle fasce medio-basse. E’ questo il piano da 5 miliardi di euro previsto a partire dal 2014 che il governo ha in mente per ridurre il cuneo fiscale, vale a dire la differenza che c’è tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e il reddito che finisce in tasca al dipendente.



Un progetto da mettere nero su bianco nella Legge di stabilità e che dovrebbe vedere la luce a metà ottobre. Secondo fonti sindacali (ma il ministero dell’Economia è molto più prudente sul punto), l’operazione potrebbe far lievitare il peso medio annuo dei salari nelle ipotesi più ottimistiche di 250 o addirittura 300 euro. Una iniezione di denaro una tantum da concentrare in una sola mensilità (in Via XX Settembre ipotizzano un mese tra giugno e luglio) in modo da rendere visibile il beneficio che invece, spalmato su tutto l’anno, passerebbe quasi inosservato.





LE IPOTESI

Sulla necessità di ridurre il costo del lavoro («il suo peso è insopportabile» ha ammesso ancora ieri il premier Letta) concordano e spingono da tempo le parti sociali sbandierando i dati dell'Istat secondo cui il cuneo, assorbendo in media il 46,2% del costo del lavoro, mangia 14.350 euro a ciascun lavoratore. Nel dettaglio, i contributi sociali dei datori di lavoro ammontano al 25,6% e il restante 20,6% è a carico dei dipendenti. Il primo appuntamento per verificare le linee di questo intervento sulla fiscalità è fissato per oggi. Il governo ha in agenda un incontro con i sindacati e poi, nei giorni successivi, con gli imprenditori. «Speriamo di avere un confronto costruttivo» ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. La quale nei giorni scorsi ha invocato la necessità di evitare «interventi a pioggia» in modo da concentrare le risorse su obiettivi selezionati.





E questa, in effetti, sembra essere anche la strategia del governo. Che punterebbe a dividere i 5 miliardi dell’intervento a metà tra governo e imprese. Nel dettaglio, si lavora ad un alleggerimento dell’Irap in favore delle aziende che assumono (ampliando così i beneficiari di un’opzione già attivata lo scorso anno). E si pensa ad un taglio selettivo delle contribuzioni Inail. Quanto ai lavoratori, per loro si prepara un aumento delle detrazioni Irpef da 2,5 miliardi di euro.





SPENDING REVIEW E IMU

Ed è quest’ultimo il fronte più delicato dell’intero dossier. Infatti, stando ai calcoli che si possono fare sulla base delle cifre della ragioneria dello Stato del 2011, le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e da pensione costano 37,7 miliardi. Gli interessati, tra lavoratori e pensionati sono 36,2 milioni per un beneficio pro capite di circa 1.040 euro. Aumentando di 2,5 miliardi di euro la dotazione di queste detrazioni si avrebbe un beneficio secco medio per ciascuno (tra lavoratori e pensionati) di appena 70-80 euro l'anno. Dunque solo mettendo paletti robusti sulla platea dei beneficiari (che attualmente sono quelli con redditi inferiori a 60 mila euro) si potrebbe arrivare a bonus medi superiori. E infatti in Via XX Settembre ragionano seguendo questa traccia e spiegando che il tesoretto dovrebbe essere concentrato sulle fasce medio-basse escludendo dall’operazione, almeno in parte, migliaia di contribuenti. Difficile formulare ipotesi sull’impatti finale. Ma fonti tecnico politiche vicine al ministro Saccomanni giudicano realistico un aumento delle buste paga da 120-150 euro.





Quanto alle coperture, le stesse fonti indicano i nuovi tagli della spending review che scaturiranno dall’esame del gruppo di lavoro guidato da Carlo Cottarelli. Nel menu anche un riordino delle agevolazioni alle imprese. E una riduzione delle voci più controverse delle tax expenditures. Vale a dire la rete di 720 agevolazioni fiscali che sgonfiano le entrate dello Stato. Viene esclusa, al momento, l’ipotesi di coprire l’intervento sul costo del lavoro chiamando in causa la partita che riguarda l’Imu.
Ultimo aggiornamento: 10:01