«Marmellata ai mirtilli radioattiva»:
Il Giappone ritira quella della Rigoni

Lunedì 28 Ottobre 2013
Un vasetto di marmellata Rigoni
ASIAGO - Le marmellate ai mirtilli della ditta veneta Rigoni di Asiago (Vicenza) sono bloccate nelle dogane giapponesi: ritirate dal commercio perch considerate radioattive rispetto ai limiti di legge del Paese.



Sarebbe stata rilevata la presenza di Cesio 137 pari a 140 becquerel (Bq) al chilogrammo (contro il tetto massimo consentito in Giappone di 100, mentre in Europa i livelli restrittivi sono oltre 10 volte inferiori) in confezioni di marmellata biologica "Fiordifrutta" ai mirtilli neri prodotta dall'azienda vicentina e importate dalla Mie Project, come spiega Il Sole 24 Ore. Da dove proviene questa radioattività? A sentire l'importatore i mirtilli utilizzati proverrebbero dalla Bulgaria e il grado di radioattività potrebbe essere riconducibile all'incidente nucleare di Chernobyl in Ucraina nel 1986.



LA REPLICA DELL'AZIENDA. Sempre al quotidiano economico l'azienda ha risposto che i mirtilli "sono frutti selvatici di montagna", l'attività di controllo della qualità è costante e "sottoposta alla vigilanza delle Autorità sanitarie italiane". Nel corso dei controlli, per altro, "non si sono mai verificate non conformità nel prodotto messo in commercio". Inoltre l'azienda spiega di aver effettuato "ulteriori analisi su vari lotti di Fiordifrutta ai mirtilli neri e sono stati riscontrati valori ben al di sotto di 100 Bq/kg, ovvero valori di 5,8 e 7,9 Bq/kg". E infine: "A seguito dell'incidente di Fukushima il governo giapponese ha modificato i limiti ammessi per il contenuto di cesio negli alimenti in modo ancora più cautelativo: se ora in Giappone il limite per i prodotti come il nostro è di 100 Bq/kg contro il precedente 500 Bq/kg, nell'Unione Europea questo limite è ben superiore, ossia di 1250 Bq/kg, mentre negli Stati Uniti è di 1200".
Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 13:19