Popolari Nordest, la Bce promuove
Veneto Banca e Pop Vicenza

Lunedì 27 Ottobre 2014
Popolari Nordest, la Bce promuove Veneto Banca e Pop Vicenza
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VICENZA - Soddisfatti. Anzi, molto soddisfatti. I promessi sposi bancari del Nordest hanno tirato un bel sospiro di sollievo, con Popolare Vicenza che si è salvata con un blitz da tempi supplementari con la conversione in maggio del prestito obbligazionario da 253 milioni decisa nel cda di sabato - «Operazione già prevista», sottolinea il direttore generale Samuele Sorato - e Veneto Banca promossa allo stress test più pericoloso con un più 24 milioni che non conteggia ancora la vendita della controllata Bim. «Con l'ultima operazione sui mercati internazionali il nostro surplus salirà a oltre 500 milioni», evidenzia il direttore generale Vincenzo Consoli.



Le due banche venete tra la fine dell'anno scorso e l'inizio di questo erano state al centro di un intenso gossip finanziario che le voleva in fusione. Si parlava anche di pressioni da parte della Banca d'Italia che nell'assemblea di fine aprile portarono alle polemiche dimissioni dell'allora presidente trevigiano Flavio Trinca e del vice Franco Antiga. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia si schierò per la santa alleanza, per poi ricredersi. A metà febbraio la banca di Gianni Zonin lanciò un aumento di capitale con l'obiettivo non tanto segreto di sbarcare a Montebelluna. Ma a stretto giro di posta arrivò la bocciatura dell'allora ammistratore delegato Consoli (poi diventato direttore generale). Ribadita ieri.



«Io ho sempre detto che secondo me la fusione con la Banca Popolare di Vicenza era sbagliata e il mio pensiero non può essere cambiato nel giro di qualche mese. Dicono che il tempo è galantuomo e mi sembra che il tempo cominci a riconoscere a ciascuno di noi quello che si merita, nel bene e nel male», il commento di Consoli che sottolinea come Veneto Banca abbia passato l'esame Bce direttamente, "senza essere rimandata", come invece accaduto alla Popolare di Vicenza. «Fusioni o incorporazioni per noi non sono in agenda, il giudizio della Bce ci conferma che il percorso che il precedente cda e il nostro hanno intrapreso è quello giusto - commenta Francesco Favotto, presidente Veneto Banca - pensiamo che la nostra dimensione sia adeguata ai mercati che serviamo oggi, i Risiko che vari enti stanno sviluppando partono da valutazioni astratte». «Le fusioni si fanno nell'interesse dei soci e del territorio - ribadisce Consoli - noi siamo andati controcorrente per 12-18 mesi, spesso nel mirino di certa stampa e sempre sotto pressione per le ispezioni di Banca d'Italia e Bce, ma ce l'abbiamo fatta senza mai chiudere il credito a famiglie e imprese. Ma lasciamo stare le polemiche, diciamo viva il Banco, viva la Popolare di Vicenza e viva Veneto Banca». Consoli è motivatissimo: «Ora potremo dare la giusta soddisfazione ai soci».

«Siamo molto soddisfatti per due ragioni: abbiamo superato i test della Bce e aiutato l'economia del Nordest salvando migliaia di imprese e posti di lavoro, i nostri impieghi sono cresciuti più del doppio della media del sistema, abbiamo erogato 11,5 miliardi di nuovi prestiti - spiega Sorato - abbiamo superato l'Asset Quality Review e lo stress per lo scenario di base. Per quello peggiore, una crisi ancora più rilevante (caduta decisa del Pil italiano, spread a quasi 400, un quadro veramente paradossale) abbiamo dovuto convertire il prestito obbligazionario da 253 milioni, azione che era stata prospettata più volte dal cda. Aspetti tecnici meramente formali della Bce ci avevano impedito di computarlo subito». Vicenza, secondo Sorato, sconta il fatto di operare in Italia ma dalla sua ha solidi indici patrimoniali. «L'Aqr ha valutato un'eccedenza di capitale di 593 milioni, abbiamo passato anche gli stress test, la rischiosità del nostro portafoglio non è dunque particolarmente elevata malgrado la crisi», sottolinea il dg, che sul futuro dice: «Non cambiamo strategia, riteniamo di continuare a crescere, prima di tutto qualitativamente, ma senza trascurare la dimensione. A breve sbarcheremo a Napoli: il Centro Sud ci interessa molto. Ma il nostro orgoglio è di aver superato questo importante esame avendo aiutato molto più di altri famiglie e imprese italiane. E continueremo a farlo».

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Ultimo aggiornamento: 11:24

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