Camionista tecnologico: microchip
per manomettere il cronotachigrafo

Martedì 30 Settembre 2014
Il microchip trovato nel cronotachigrafo
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MONTECCHIO - Salto di qualità nella manomissione dei cronotachigrafi dei mezzi pesanti per aumentare le ore di viaggio. Se all'inizio la tecnica più gettonata era quella di una comune calamita posizionata accanto all'apparecchiatura per falsarne il funzionamento, ora entra in ballo l'elettronica con l'impiego di sofisticati microchip.

Lo ha toccato con mano la polizia locale «dei Castelli» che ha scoperto un nuovo sistema per eludere i controlli.

I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, quando gli agenti hanno fermato in via Molinetto, a Montecchio Maggiore, un autocarro con targa rumena. Tramite la stampa del cronotachigrafo digitale gli agenti hanno accertato che il mezzo pesante risultava essere a riposo, mentre ovviamente si trovava in marcia. L'autista ha negato di aver manomesso il sistema di trasmissione dati del cronotachigrafo e quindi gli agenti hanno scortato il veicolo in un'officina autorizzata per controlli più approfonditi.

Dopo alcune ore di lavoro, il personale preposto ha individuato la probabile anomalia da attribuire alla modifica del sensore. A questo punto con un bilancino di precisione di un centro orafo della zona è stato confrontato il peso del sensore dell'autocarro con il peso di un sensore nuovo: è stata accertata una differenza di 4 grammi, un dato che ha indotto gli agenti ad aprire il sensore del camion. Si è così constatato che lo stesso era stato modificato con l'aggiunta di un microchip comandato a distanza probabilmente con un telecomando.

All'autista è stata dunque comminata una sanzione di 1682 euro più le spese dell'officina. Gli è stata inoltre ritirata la patente di guida per il relativo periodo di sospensione.
Ultimo aggiornamento: 20:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA