Tosi all'attacco: «Salvini dittatore»
Il segretario: «Non replico a insulti»

Mercoledì 11 Marzo 2015
Matteo Salvini e Flavio Tosi
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VERONA - «Umanamente pesa parecchio che i miei 25 anni di Liga Veneta e Lega Nord siano stati chiusi in questo modo».

Lo ha detto Flavio Tosi, nel corso di una conferenza stampa a Verona. Tosi ha parlato di «slealtà e correttezza» riferendosi alla decisione di Matteo Salvini di espellerlo dalla Lega.

«È stata commissariata la Liga Veneta, cosa mai accaduta in oltre vent'anni di Lega Nord, in piena fase di predisposizipone delle liste», ha sottolineato il sindaco di Verona, che ha accusato Salvini di cercare «un pretesto» per la sua espulsione. «Salvini ha scelto una linea dittatoriale di governo della Lega Nord e se ne assume la responsabilità». «Resto convinto che il motivo fosse altro. Secondo me Salvini - ha aggiunto - voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità. Salvini - ha aggiunto Tosi - è stato sleale e scorretto e ha trovato la scusa della Fondazione per agire sulla Liga veneta che non accetta di essere soffocata da Milano». «Non capisco - ha proseguito - perché non ci poteva

essere una lista Tosi a supporto di Zaia, non sono un

appestato. Mi prendo un paio di giorni per decidere se candidarmi o meno. E chi conosce bene le cose - ha ribadito - sa che Passera da giorni ha detto che non sarà presente nelle regionali. È un argomento inesistente».

Dopo la sua 'defenestrazione' dalla Lega Nord, Flavio Tosi ha ricevuto in tre ore, stamane, circa 600 messaggi di solidarietà. «Ne ho letti quasi la metà - ha detto Tosi in una conferenza stampa - e magari questa sera con calma leggerò gli altri. Perché io sono uno che risponde a tutti».

La mail che gli ha dato più dispiacere, invece, è stata quella di Salvini che decretava la cancellazione delle liste in Veneto. «Mi è arrivata ieri sera alle 22:18 - ha detto Tosi - poco dopo la trasmissione a cui ho partecipato e dalla quale avevo lanciato una ultima proposta di accordo. Inutilmente».

Zaia è da settembre che si rifiuta di incontrare il segretario nazionale della Liga. «È chiaro che voleva finisse così, ha tenuto una sua linea costante - ha spiegato - Maroni ha provato a ricucire, ma è stato Salvini a prendere le decisioni. Ho sbagliato a fidarmi, ma era un rapporto d'amicizia e sull'amicizia io non discuto. È stato un errore che rifarei».

In serata è arrivata la replica di Salvini: «Non rispondo a chi insulta», ha detto il segretario della Lega che ha scelto Radio Padania per intervenire all'indomani dell'estromissione di Tosi dal movimento. «Se c'è da fare ragionamenti di politica, da parlare di economia, di lavoro, di pensioni, di immigrazione lo faccio - ha aggiunto senza citare direttamente Tosi -. Di solito mi danno del dittatore, dell'estremista, dello sleale, dello scorretto Alfano e Renzi, quindi è in buona compagnia».

Le parole di Zaia

Ultimo aggiornamento: 22:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA