Profughi ospitati a villa Herion,
reggia da sogno di Raul Gardini

Mercoledì 13 Maggio 2015 di Tomaso Borzomì
Profughi ospitati a villa Herion, reggia da sogno di Raul Gardini
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VENEZIA - Dieci profughi pakistani nella villa che fu di Raul Gardini, l'imprenditore del Moro di Venezia suicida nel 1993 in pieno scandalo Tangentopoli.



I profughi che erano stati mandati al Lido il 18 febbraio scorso, sono rimasti nel complesso Morosini fino al 30 aprile, quando in 10 sono stati accolti nella parte meno nobile della Villa Herion dalla cooperativa mestrina "Il Lievito", grazie ad un accordo tra il Comune di Venezia, proprietario della storica dimora, e la Prefettura.



Il complesso da mille e una notte, che si trova nell'isola della Giudecca, è suddiviso in tre parti: una zona residenziale, con idromassaggio (una Jacuzzi da 12 posti, attualmente inutilizzabile) e confort conseguenti, una zona destinata ad attività industriale, con il rispettivo fabbricato, e, infine, la zona in cui si colloca la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, il cui accesso è previsto dall'omonimo campo e non dalla Calle dei Nobili.



La villa è di 555 metri quadri, più una seconda abitazione di altri 121 in uno scoperto totale di 8600 metri, senza dimenticare la possibilità di ormeggiare le barche di proprietà. Pare che la lussuosa dimora fosse stata acquistato da Gardini per destinarla alla figlia Eleonora, che si sarebbe dovuta trasferire in laguna assieme al marito Giuseppe Cipriani. Però la tragica scomparsa dell'imprenditore cambiò i piani della coppia.



Ultimo aggiornamento: 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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