Actv, stangata sui pendolari:
rincari per corse di bus e vaporetti

Mercoledì 13 Maggio 2015 di Michele Fullin
Actv, stangata sui pendolari: rincari per corse di bus e vaporetti
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VENEZIA - I rincari sul servizio di trasporto pubblico erano nell’aria e la necessità di chiudere il bilancio del Comune in pareggio hanno solamente accelerato le cose. Essendo ormai rischioso aumentare ancora di più le tariffe turistiche, Ca’ Farsetti punta ad incrementare le entrate spremendo di più i residenti e i pendolari. La manovra non è ancora stata esplicitata e approvata, ma siamo comunque in grado di anticiparne i punti salienti, visto che dovrebbe entrare in vigore il primo luglio per sortire gli effetti di bilancio voluti dall’amministrazione. Lo scopo è consentire ad Actv di pagare da sè i suoi investimenti: il risparmio per il Comune sarà di 5 milioni per il 2015 e 10 a regime.



BIGLIETTI - Il biglietto singolo con Cartavenezia passerà dagli attuali 1,30 euro a 1,50, come peraltro accade in molte altre città italiane, almeno quelle paragonabili a Venezia per importanza turistica e per estensione della rete urbana (Roma Milano, Torino, Napoli. Firenze resta a 1.20). La giustificazione è che il prezzo è fermo da quattro anni. Questo vale anche per il people mover.



ABBONAMENTI - Qui è la parte più dolorosa, poiché il biglietto singolo è una forma di utilizzo residuale per residenti e pendolari, i quali prediligono di gran lunga l’abbonamento a una (31 euro) o a due reti (36), navigazione o automobilistica. Il ragionamento fatto a Ca’ Farsetti nel corso delle ultime settimane dedicate al tema bilancio è che il costo degli abbonamenti su due reti sarebbe troppo basso. Si sta così valutando una manovra per portare l’abbonamento mensile a due reti a 40 o addirittura a 45 euro. Anche in quest’ultimo caso - ritengono i tecnici del Comune, il costo della seconda sarebbe il 35 per cento del suo reale valore. Un altro passo, che potrebbe essere fatto successivamente, riguarda l’istituzione di una rete unica tra navigazione e terraferma, che semplificherebbe le tipologie di abbonamento e apporterebbe ulteriori risorse all’azienda. Le altre città non hanno ancora fatto questa manovra (Roma, Milano, Firenze e Napoli 35 euro, Torino 36). In Veneto Padova costa 39 euro, Treviso 35 e Verona 37, ma nessuna di queste città ha una rete urbana paragonabile a quella di Actv: vaporetti, autobus, tram da Pellestrina a Dese.



ADDIO SPECIALITÀ - Parlando di semplificazione, si intende ridurre drasticamente il numero di abbonamenti speciali. Il primo a sparire è stato quello per i lavoratori dipendenti, ma ora si pensa di ridurre al minimo le agevolazioni riservate ai residenti nelle isole (almeno Lido, Murano e Giudecca) o alle località di terraferma ritenute disagiate. La tariffa ordinaria potrebbe essere estesa anche ai residenti di questi posti finora "risparmiati" dagli aumenti perché le isole sono state sempre strattate con riguardo da questo punto di vista, anche per motivi politici. Ora che la politica non c’è, questo vincolo.



PEOPLE MOVER - Ovviamente il people mover sarà compreso nei nuovi abbonamenti. Oggi invece è compreso solo per i titolari dell’abbonamento annuale. Basterà questo ad indorare la pillola?

Ultimo aggiornamento: 15:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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